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Agricoltori: al via la protesta al casello di Valdichiana, durerà fino a sabato

Agricoltori, riscatto agricolo

Protesta degli agricoltori contro le politiche di settore della Ue stamani con i 400  trattori davanti al casello dell’autostrada A/1 Valdichiana dell’autostrada del Sole, in Toscana, tra Sinalunga (Siena) e Foiano della Chiana (Arezzo).

“Incolti sarete voi, no la mia terra’ , ‘Coltiviamo futuro non speranza’. ‘Lottiamo per tutti se falliremo non ci sarà futuro’ , ‘No agricoltura, non cibo no futuro’. Sono questi i cartelli esposti dagli agricoltori che con i loro trattori da oggi a sabato protesteranno al casello Valdichiana dell’A1. Vengono sventolate bandiere tricolori.

La manifestazione che si svolge in modo pacifico, raduna produttori provenienti dal Centro Italia, che hanno schierato i mezzi in un terreno all’esterno dell’autostrada, lungo la viabilità ordinaria.  La manifestazione si ispira alle analoghe proteste in atto per gli stessi motivi da parte degli agricoltori in Francia e in Germania contro le politiche agricole della Ue, e dovrebbe durare cinque giorni, da oggi fino al 3 febbraio.

Protesta degli agricoltori contro l’Europa anche a Grosseto dove circa 50 trattori e diversi mezzi pesanti si trovano bloccati su un lato della vecchia Aurelia, oggi strada provinciale 154, mentre tentano di raggiungere il capoluogo dal sud della Maremma.

Un corteo sarebbe dovuto partire intorno alle 10 per raggiungere piazza Nassirya, a ridosso delle Mura del centro storico di Grosseto, per un dibattito sulle politiche agricole comunitarie. Ma non si è svolto perché le autorità prefettizie e le forze dell’ordine hanno spiegato agli organizzatori che avrebbero dato l’autorizzazione per un corteo ridotto, con un solo trattore e alcuni agricoltori a piedi.

La vecchia Aurelia risulta bloccata in entrata a Grosseto, dopo il ponte sul fiume Ombrone che viene chiamato ancora Ponte Mussolini, perché i manifestanti hanno fermato la marcia dei trattori sulla corsia in ingresso in attesa di poter ricevere l’okay a entrare in città. Alcuni mezzi sono stati posteggiati nelle piazzole accanto alla strada, ma la maggior parte non ha trovato posto. Sui trattori le bandiere italiane e anche la scritta ‘Sì latte italiano’.

“Un chilo di grano ce lo pagano 25 centesimi, sapete bene quanto costa un chilo di pane al supermercato”, “abbiamo bisogno di fare un atto di forza, arrivare alla Comunità Europea tramite i nostri governi, portare sui tavoli le problematiche per risolverle. Non c’è più tempo, gli agricoltori sono allo stremo, il lavoro non è più remunerativo. Stiamo lavorando sotto costo di produzione e cosi non va”. Denuncia Salvatore Fais, agricoltore di Piombino, coordinatore della protesta ‘Riscatto agricolo’ .

“Manifestiamo – prosegue Fais- contro la Comunità Europea che ha tutte le colpe perché sfavorisce i mercati nazionali. Se andiamo a vedere il suo statuto, uno dei punti fondamentali sarebbe garantire redditi equi a tutti gli stati membri ma non è cosi. Se guardiamo il grano canadese è quotato più di quello italiano pur essendo di peggiore qualità”. Il presidio, al momento, sta andando avanti da stamani senza particolari problemi di ordine pubblico. Gli agricoltori arrivano dalla Toscana, dalle regioni confinanti e anche dal Veneto e hanno intenzione di rimanere cinque giorni davanti allo svincolo dell’autostrada del Sole

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