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Ai domiciliari con braccialetto, funzionario Comune Livorno, su denuncia di Nogarin

nogarin

Livorno, stamani gli uomini della squadra mobile, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, con braccialetto elettronico, emessa dal Gip di Livorno nei confronti di un funzionario della Protezione civile del Comune labronico.

Il reato contestato dalla procura, è quello di peculato continuato, aggravato dalla recidiva specifica, secondo le accuse, sembrerebbe che il funzionario avrebbe usato per suo uso personale carburante destinato ad uso pubblico e beni donati da essere

Gli agenti sono ancora impegnati nelle attività di perquisizione presso la sede della protezione civile dell’Amministrazione comunale. La denuncia sarebbe partita dallo stesso  sindaco di Livorno Filippo Nogarin.

Si chiama Riccardo Stefanini, il funzionario della Protezione civile del Comune di Livorno, arrestato stamani dalla squadra Mobile in esecuzione di una misura cautelare agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico con l’accusa di peculato continuato e aggravato. Stefanini è noto in città per il ruolo di coordinatore dell’ufficio di protezione civile. La polizia ha indagato per 10 mesi,coordinata dal procuratore Ettore Squillace Greco, e raccogliendo, spiega una nota della questura, “elementi probatori rilevanti circa il reato di peculato continuato, aggravato dalla recidiva specifica (essendo stato già condannato in primo grado per lo stesso reato per fatti avvenuti nel 2009)”, tali di chiedere e ottenere l’arresto per il rischio di inquinamento delle prove. L’inchiesta scattò immediatamente prima dell’alluvione di settembre, che costò la vita a 9 persone e scatenò polemiche furiose sulla gestione della Protezione Civile, da una segnalazione riguardante presunti comportamenti anomali di Stefanini nell’esercizio della sua attività. La squadra Mobile ha ascoltato molte persone informate sui fatti e intercettato a lungo l’indagato facendo emergere, secondo l’accusa, che utilizzasse “sistematicamente l’auto di servizio per scopi privati, appropriandosi per consumo personale di beni e materiali ottenuti, a seguito di bandi pubblici, per esigenze di solidarietà della Protezione civile e usando per scopi personali anche la carta carburante del Comune”. Complessivamente la polizia ha ricostruito 47 casi di peculato solo nella prima fase delle indagini”. L’ultimo, riferiscono gli inquirenti è il rifornimento di gasolio con la carta del Comune all’auto di servizio durante un viaggio di ritorno da Firenze ma contemporaneamente, ma versando anche “altro gasolio in una propria tanica che, come spesso ha fatto durante le indagini, anche ieri ha portato a casa per il successivo rifornimento dei propri veicoli personali a spese del Comune”

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