“I dati ci parlano di una progressiva riduzione dei casi di Hiv e di Aids conclamato, in Toscana come nel resto del Paese. Ma ci dicono anche che molte persone scoprono tardi la propria sieropositività. E che non c’è la percezione del rischio, soprattutto per quanto riguarda i rapporti eterosessuali. Quindi non dobbiamo abbassare la guardia, e continuare a fare interventi di sanità pubblica mirati, in particolare tra le fasce di età più giovani, per aumentare la consapevolezza sul grado di diffusione dell’infezione e sulle modalità di trasmissione e prevenzione”. Lo dice l’assessora al diritto alla salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi, in una nota dove si ricorda che oggi, 1 dicembre, è la Giornata mondiale Aids, e che ogni anno l’Ars (Agenzia Regionale di Sanità) comunica i dati aggiornati su Hiv e Aids.
“Lunedì prossimo – anticipa Saccardi – porterò in giunta una delibera che destina un milione e mezzo di euro per progetti formativi sull’Aids per il personale che opera nei reparti di malattie infettive, e per programmi di prevenzione e lotta all’Aids da parte delle aziende sanitarie”. Quanto all’incidenza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv, stabile dal 2009 al 2016, sembra in diminuzione negli ultimi due anni, in Toscana così come in Italia. “I casi dell’ultimo anno – dice Fabio Voller, coordinatore epidemiologia dell’Ars – potrebbero essere sottostimati a seguito di un ritardo di notifica di alcune schede dai centri clinici, ma una reale diminuzione potrebbe essere il risultato, sia di efficienti campagne di prevenzione e di sensibilizzazione, sia di nuove terapie come la Profilassi Pre Esposizione (PrEP), la somministrazione preventiva di farmaci in caso di rischio”