“The Handmaiden” è un inno all’amore e alla libertà delle donne, tra intrighi, passioni e colpi di scena. Sempre Lunedì 26 marzo continua l’omaggio a Ha Jung-woo con la proiezione di “Chronicle of a Blood Merchant”
Un thriller dal twist erotico, recentemente premiato ai British Academy Film Awards come miglior film non in lingua inglese, che unisce il tema della libertà femminile a intrighi, passioni e colpi di scena. È questo “The Handmaiden”, l’ultimo lavoro del regista-culto Park Chan-wook, già autore di pellicole rivoluzionarie come “Old Boy” e “Lady Vendetta” che lunedì 26 marzo alle 20.00 al cinema La compagnia di Firenze costituirà l’evento centrale della quinta giornata del 16/mo Florence Korea Film Fest, il festival dedicato al meglio della cinematografia sud coreana contemporanea. Definito dallo stesso Park Chan-wook “una celebrazione del piacere femminile e un grido di libertà contro l’oppressione degli uomini”, “The Handmaiden” è ambientato negli anni 30 del Novecento, durante la dominazione nipponica in Corea. La giovane ladruncola Sokee viene assunta come cameriera nella casa della ricca ereditiera Hideko, che vive pressoché isolata dal mondo sotto il controllo del tirannico zio, perverso e bibliofilo. Il vero intento di Sokee è avvalersi dell’aiuto di un truffatore per impadronirsi del patrimonio di Hideko, ma ben presto tra le due scatterà qualcosa di inaspettato, che porterà il piano di Sokee verso una conclusione molto diversa da quella immaginata.
Le proiezioni della giornata partiranno alle 15.00 con “Chronicle of a Blood Merchant” pellicola in cui Ha Jung-woo torna dietro la macchina da presa scrivendo, dirigendo e interpretando una delicata cronaca familiare, ambientata nel 1953, all’indomani della conclusione della Guerra di Corea. Heo Sam-gwan desidera sposare la bella Heo Ok-ran. Per riuscire nell’impresa, con il consiglio di suo zio, decide di vendere il proprio sangue così da guadagnare denaro e dimostrare di essere in salute e quindi destinato a essere un buon lavoratore. Anni dopo, Heo Sam-gwan si gode la famiglia che ha costruito con fatica fino al momento in cui inizia a sospettare che l’amato primogenito non sia davvero suo figlio. Alle 17.30, spazio al cinema indipendente, all’interno della sezione Independent Korea con “Mothers” di Lee Dong-Eun. Hyo-jin ha solo 30 anni quando perde il marito in un tragico incidente. Due anni dopo è costretta inaspettatamente a formare una nuova famiglia insieme a Jong-uk, il figlio nato dall’unione del marito e della sua ex-moglie. Hyo-jin e Jong-uk riusciranno a vivere insieme, superando l’imbarazzo iniziale, instaurando un vero e proprio rapporto madre-figlio?
Il pomeriggio sarà dedicato al cortometraggio con “Line” di Shin Ji-hoon, sulla strana giornata di un distributore di volantini, “My father’s room” di Jang Na-ri, dove il regista, tramite la poetica dell’animazione in bianco e nero riesce a mettere in luce una trama drammatica: il racconto di un padre violento e delle conseguenze traumatiche per la figlia, “Please don’t direct a movie” di Lee Dae-young, esperimento di meta-cinema che si rivolge agli addetti ai lavori su un’attrice alle prese con una scena che proverà per ben 32 volte e “First paychech” di Lee Yun-kyu, sulla difficile vita di una segretaria.