A rispondere alle chiamate ai Cup e agli sportelli amministrativi delle Asl saranno, a Firenze, anche detenuti. E’ quanto prevede il protocollo firmato stamani dall’assessore alla Sanità Stefania Saccardi e da Antonio Fullone, provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria per Toscana e Umbria.
Si tratta, è stato spiegato, di un’esperienza già attivata nel carcere di Massa dove sono attive due postazioni di call center della Asl Toscana nord ovest; entro l’estate sarà estesa anche al carcere Gozzini di Firenze, dove saranno attivate postazioni della Asl Toscana centro, ed è inoltre previsto che alcuni detenuti con particolari requisiti possano uscire dal carcere e lavorare all’interno del call center della Asl a San Salvi.
Inizialmente il progetto riguarderà 10 detenuti; i partecipanti riceveranno una borsa di studio durante il periodo di formazione di sei mesi, in seguito potranno avere un contratto interinale per un anno. “Una volta usciti dal carcere – ha detto l’assessore – queste persone avranno una completa formazione da spendere all’esterno.
Riteniamo che questa sia una novità importante nell’ottica della rieducazione e del reinserimento e pensiamo di estenderla ad altre realtà”. La Regione ha stanziato 100 mila euro per il 2018, con la previsione di rinnovo per il 2019.