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Al Teatro Puccini va in scena “La Mandragola” di Niccolò Machiavelli

la mandragola

Oggi alle ore 16.45, al Teatro Puccini, la Macchina del Suono presenta “La Mandragola”, adattamento di Roberto Andrioli della famosa opera di Niccolò Machiavelli. La regia è di Roberto Andrioli e Fabrizio Checcacci. Sul palco, Roberto Andrioli, Fabrizio Checcacci, Lorenzo Degl’Innocenti, Carolina Gamini e Alessia Spinelli.

“La Mandragola” di Niccolò Machiavelli, andata in scena per la prima volta nel 1518, contiene già molti elementi tipici della Commedia dell’arte, detta anche all’italiana. Tra i personaggi riconosciamo già i diversi archetipi: padroni, servitori, dottori, capitani e innamorati.

Messer Nicia/Pantalone è un vecchio ricco, un po’ stupido e impotente, Ligurio/truffaldino è un servitore furbo, abile nel manipolare le azioni fino a raggiungere il vantaggio suo e degli altri, attraverso una condotta dove la morale è superata dall’idea che il fine giustifica sempre i mezzi. Siro uno zanni fedele e brontolone, Callimaco, un giovane innamorato, con alcuni aspetti tipici del capitano e di Don Giovanni. Fra’ Timoteo rappresenta l’autorità religiosa, abile nell’usare la dialettica e il suo potere a suo profitto; e ancora Lucrezia, una giovane bella e desiderata, che contiene le caratteristiche tipiche dell’innamorata, sua madre Sostrata, una donna matura e interessata a mantenere la posizione sociale e il benessere, raggiunto attraverso il matrimonio della bella figlia con il ricco Messer Nicia.

In questo adattamento, il testo originale viene riportato alla sua essenza di scenario;  con un montaggio di canovacci e lazzi che anticipano il repertorio dei comici dell’arte.

Il gioco corale delle maschere ci porta verso una Mandragola, favola corale di Firenze, carica di una graffiante vis comica. Un altro elemento che viene valorizzato sono le canzoni, già presenti nella versione originale a sintetizzare i passaggi da un atto all’altro.

Numerose sono le citazioni musicali, dalla musica popolare all’opera buffa, fino a rendere omaggio all’ultimo menestrello fiorentino, Riccardo Marasco, recentemente scomparso.

Canzoni e musica sono eseguite dal vivo, seguendo un arrangiamento originale con chitarra battente, flauti, tamburi a cornice, e altri strumenti antichi, quali la ciaramella, oltre ad alcuni brani cantati a cappella. Anche l’allestimento, nella sua semplicità ci riporta alla commedia dell’arte, dove le maschere, i costumi e pochi oggetti significativi bastano a creare gli ambienti, secondo quella tradizione che dai comici dell’arte ritroveremo poi anche nel teatro shakespeariano.

La scena è completamente affidata alla bravura degli attori che oltre a cantare, suonare e danzare, saranno impegnati nell’interpretazione di almeno due personaggi a testa, in un gioco di maschere che passeranno da un attore all’altro, davanti allo sguardo degli spettatori.

La riduzione e la traduzione in spagnolo tendono a semplificare il complesso linguaggio del testo originale, senza però rinunciare a molte colorate e interessanti espressioni linguistiche del volgare italiano/fiorentino, cariche di ironia e comicità. Molto spazio è affidato all’espressione corporea e ai lazzi comici.

INFORMAZIONI:

 Teatro Puccini     Tel. 055.362067     info@teatropuccini.it

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