Firenze, albergatori fanno ricorso al Tar della Toscana contro l’aumento dell’imposta di soggiorno decisa dal Comune di Firenze ed entrata in vigore dal 1° aprile scorso.
A presentarlo le associazioni degli albergatori Federalberghi Firenze e Assohotel Confesercenti Firenze, “con il sostegno – si legge in una nota congiunta – di una buona rappresentanza di imprese ricettive”. “Si tratta di un atto per noi dovuto – spiegano i due presidenti Francesco Bechi e Monica Rocchini – perchĂ© si tratta di una misura che nella sostanza non rispetta i criteri di progressivitĂ e di proporzionalitĂ previsti dalla legge del 2011”.
Bechi e Rocchini affermano inoltre di contestare “la mancanza di tempestivitĂ della sua applicazione poichĂ© l’aumento è di fatto entrato in vigore da subito, incidendo sulle prenotazioni giĂ effettuate. Senza prendere in esame possibili criteri che potevano renderlo almeno piĂą equo come la zonizzazione e la stagionalitĂ . Criteri che abbiamo chiesto di prendere in considerazione senza che ci sia stata data risposta. Abbiamo infatti provato a dialogare con gli assessori per portare proposte piĂą eque che giĂ ci sono in altri Comuni e che prevedono la proporzionalitĂ dell’imposta legata al costo della camera, equa perchĂ© tiene in considerazione la stagionalitĂ e la zona dove è ubicata la struttura ricettiva. E di fronte a tutti i no che abbiamo ricevuto, l’unica via è stata quella del ricorso”.
Le imprese del comparto alberghiero, conclude la nota, “non possono condividere una simile imposizione e applicazione, soprattutto adesso che Firenze è la cittĂ con l’imposta di soggiorno piĂą alta d’Italia e tra le piĂą care d’Europa, in virtĂą di aver subito approfittato, unico Comune, dell’approvazione dell’articolo 787 della legge di bilancio che dĂ facoltĂ ai Comuni di procedere in base ai dati Istat sulle presenze turistiche qualora superino di venti volte il numero dei residenti”.