Firenze, presentata nella sede fiorentina della Galleria Tornabuoni, una mostra personale di Alberto Biasi.
Alberto Biasi è considerato uno degli artisti più interessanti del dopoguerra in Italia, cofondatore del Gruppo N a Padova, tra i più importanti rappresentati dell’arte programmata, pioniere nelle ricerche ottico-cinetiche.
In video l’intervista a Alberto Biasi ed al fondatore della Galleria Tornabuoni, Roberto Casamonti, a cura di Gimmy Tranquillo.
Nella mostra, sono esposte circa 50 opere, con una particolare attenzione alla produzione più recente del ciclo Torsioni, che rimane tra i più iconici del lavoro di Biasi. La serie, come altre studiate dall’artista, implica la partecipazione di chi le guarda.
Le Torsioni sono realizzate su forme geometriche classiche, con strisce di plastica bifacciali dai colori contrastanti, che convergono verso il centro, creando un dinamismo ottico, che induce l’osservatore a spostare il proprio punto di vista. Chi si muove davanti all’opera, guardandola con attenzione, dà origine ad un dinamismo e percepisce immagini che si formano, si deformano, si restringono, si dilatano, mutano di dimensione oppure di colore.
La mostra è arricchita da alcune opere storiche degli anni ’60 e ’70, provenienti dalla collezione privata di Biasi, insieme ad oggetti scultorei ottico-cinetici.
All’interno della mostra è stata ricreata la celebre installazione ‘Tu sei’ del 1973, recentemente esposta a Roma all’Ara Pacis e presentata alla Tornabuoni Arte a Londra nel 2020 in occasione di Dynamic Vision. “Tu sei è un’opera – racconta lo stesso Biasi – che, come Light Prism o Grande tuffo nell’arcobaleno, appartiene al ciclo degli Ambienti. Sono opere di cui avevo creato i prototipi negli anni Sessanta per la mostra Arte Programmata e che ho realizzato in grandi dimensioni intorno agli anni Settanta.” Tu sei è un “ambiente immersivo”, buio, illuminato da fasci di luci colorate, proiettati sulle pareti; concepito per attirare gli spettatori e coinvolgerli in un fenomeno visivo di ombre che si moltiplicano a seconda dei loro movimenti, facendoli diventare, a loro volta, attori e protagonisti dell’opera stessa.
L’arte di Biasi, sempre per usare le sue parole, é “un’arte visiva che trasmette conoscenza e sapere attraverso gli occhi. Questa e solo questa io definisco Arte, appunto perché trasmette Scienza.”
L’esposizione costituisce un’occasione importante per rileggere i molteplici sorprendenti risultati raggiunti dall’artista nell’analisi delle variazioni percettivo-performative.
Il volume che accompagna la mostra (aperta fino al 22 luglio), oltre all’introduzione di Ursula Casamonti, contiene un apparato critico, alcuni estratti dal libro Covid-19 Lockdown dell’Arte scritto da Alberto Biasi durante la pandemia, e un’appendice a cura di Marta Previti.