Lun 23 Dic 2024
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ToscanaSanitàAlcol, Asl: aumenta consumo tra le giovani fiorentine

Alcol, Asl: aumenta consumo tra le giovani fiorentine

Quasi un adolescente su 3 residente nei territori della Asl Toscana centro, Firenze, Prato, Pistoia, Empoli, ha avuto, nel mese precedente l’intervista effettuata nel 2018, almeno un episodio di binge drinking, di consumo cioè, in un’unica occasione di bevute alcoliche in numero di 5 o più per gli uomini e di 4 o più per le donne. Tra i giovani dei quattro territori della Asl Toscana centro, il fenomeno è comunque meno intenso rispetto a quello dei coetanei toscani.

I dati arrivano dalla Relazione sanitaria 2018 che la Asl Toscana centro elabora annualmente e che riporta anche i dati dell’ultima indagine “Epidemiologica dei determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana” (Edit) condotta da Ars nel 2018. L’area con i valori di binge drinking, tra i giovani, staticamente superiori al dato medio regionale in entrambi i generi è quella pistoiese, mentre tra le ragazze sono la zona fiorentina e il Mugello. Al contrario le ragazze della zona pratese, dell’empolese e della Val di Nievole, sono più virtuose delle coetanee toscane.

“Stiamo vivendo un periodo in cui le ragazze adolescenti corrono più rischi ed hanno comportamenti peggiori sul fumo e sull’alcol, talvolta anche rispetto ai loro coetanei maschi – dichiara il direttore di Epidemiologia della Asl Toscana centro, Francesco Cipriani, che ha curato diversi progetti legati al bere anche a livello europeo – In area fiorentina metropolitana, in particolare, le ragazze fanno peggio anche delle loro coetanee toscane. Tuttavia preme ricordare – aggiunge – che in questo momento si assiste in tutto il mondo a un inizio di miglioramento dei comportamenti eccessivi dei ragazzi. Vedremo se questo buon trend si consoliderà nei prossimi anni. E comunque i ragazzi italiani e toscani da sempre consumano alcol con meno smodatezza come se la cultura mediterranea del bere, costituisse un elemento protettivo e li rendesse capaci di gestire meglio l’alcol. Perciò, pur condividendo le mode e i comportamenti di abuso dei coetanei europei, i nostri lo fanno con minore intensità e gravità”.

Per gli adolescenti da anni l’Area Dipendenze della Asl Toscana centro, diretta da Antonella Manfredi, è impegnata a contrastare i comportamenti eccessivi attraverso azioni di prevenzione e informazione nelle scuole o dove la presenza di operatori sanitari preparati venga richiesta.

Da più di due anni la Asl sperimenta anche l'”operatore di corridoio” al Pronto Soccorso di Santa Maria Nuova, un’iniziativa che per l’ospedale fiorentino l’Azienda realizza con la collaborazione del Comune di Firenze, e che dall’inizio di quest’anno è stata portata anche nell’ospedale del Mugello. A Santa Maria Nuova l'”operatore di corridoio”, un educatore o uno psicologo appositamente formato, è presente nel fine settimana mentre nel Mugello il mercoledì e il sabato. Un modo per intercettare i giovani adolescenti negli unici luoghi dove si rivolgono quando sono in condizioni di difficoltà dopo una ubriacatura e dove, per chi fa prevenzione, c’è lo spazio per un intervento immediato e mirato.

Nella categoria del “bevitore a rischio” di età adulta (18-69 anni), da sempre i valori della Ausl Toscana centro sono un po’ più elevati del dato medio regionale. Secondo i dati dello studio Passi effettuato dalla Asl e riportati nella Relazione sanitaria 2018, l’analisi per aree territoriali con i dati sono aggiornati al 2017, mostra rispetto al 2010 un incremento in area pratese con le femmine che passano dal 12,1% nel 2010-2013 al 17,8% del 2015-2017(+48%) e i maschi dal 17,9% al 23,1% (+28%). Una riduzione si riscontra invece nell’area pistoiese, in quella fiorentina (nei maschi ma non nelle femmine) e nell’area empolese (nelle femmine ma non nei maschi).

Per la categoria degli adulti che bevono troppo (il cosiddetto forte bevitore), nella Ausl Toscana centro il valore rimane stabile. Tra le aree da sempre i valori più elevati sono quelli dell’empolese, anche se in sensibile diminuzione rispetto al 2010 (-33%). Pur con andamenti diversi tutte le altre aree territoriali hanno valori in linea o inferiori al dato medio regionale.