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Allarme gelo in Toscana, agricoltori: «Se stanotte scendiamo di nuovo sotto zero, sarà il disastro»

Miari Fulcis: «Dalle viti agli olivi, passando per il settore ortofrutticolo: le produzioni non si salveranno».

In Toscana è allarme gelo e la tensione è altissima tra gli agricoltori. Dopo le nevicate a bassa quota di ieri, gli occhi ora sono puntati sulle temperature delle prossime ore. «Se stanotte la colonnina di mercurio scenderà di nuovo sotto lo zero, sarà un disastro» afferma Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana.

Le temperature in picchiata stanno mettendo in serio pericolo tutto il settore agricolo. Un’anomalia climatica, che non si verificava dal 6 maggio 1957 e che torna esattamente dopo 62 anni rischiando di colpire duramente le produzioni toscane nel momento più delicato, quello delle fioriture e delle germogliazioni.

«Se la perturbazione di origine artica nelle ore notturne non ci darà una tregua, tutte le nostre coltivazioni saranno danneggiate in maniera irreparabile. Questo significa chenon solo perderemo le produzioni ortofrutticole, ma che anche viti e olivi subiranno le conseguenze del gelo in una fase cruciale del loro sviluppo. E i produttori si ritroveranno in ginocchio».

Ha dato un duro colpo all’agricoltura primaverile l’ondata di maltempo che ha investito a macchia di leopardo prevalentemente il Nord e il Centro Italia. Lo riporta la Confagricoltura, al lavoro per monitorare la situazione dei danni alle colture e alle strutture. Le zone più colpite, a livello nazionale, in Lombardia risultano il Basso Garda con i vigneti di Lugana e il Bresciano, dove il vento ha scoperchiato un allevamento suinicolo. In Veneto hanno fatto da padrone grandine e vento freddo nel Veronese, con danni ad alcune aree vitate del Bardolino, mentre in provincia di Vicenza la pioggia ha causato ristagni nei campi di mais. In Emilia Romagna il bolognese è stato colpito da abbondanti precipitazioni che hanno allegato distese di orzo, frumento e foraggere, con conseguenze gravi per le produzioni.

A rischio sono inoltre le varietà precoci di ciliegie di Vignola per le basse temperature e il vento forte, che ha anche causato problemi alle serre. In Piemonte si segnalano grandinate ai frutteti di mele, pere e susine nel Cuneese, mentre sono stati risparmiati i vigneti. In Toscana, dopo le nevicate a bassa quota di ieri, gli agricoltori temono ulteriori ondate di maltempo, che potrebbero compromettere definitivamente le produzioni ortofrutticole, ma anche viti e olivi che sono in una fase cruciale del loro sviluppo.

L’andamento climatico, conclude Confagri, mette da tempo a dura prova il settore primario, che rischia importanti perdite produttive, con conseguenze gravi per le aziende e per gli stessi consumatori, che dovranno fare fronte a un inevitabile rincaro della merce sul mercato.

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