Da domani, e ogni giovedì, un colore diverso. Chi indossa un indumento a tinta unita, entra con lo sconto allo Stensen di Firenze. Iniziativa speciale della Fondazione: “La cultura deve avere a che fare con il gioco e la gioia”
L’abito non fa il monaco, però fa la differenza alla cassa e garantisce lo sconto. Non è questione di eleganza, ma di colore. Ogni giovedì alla Fondazione Stensen, ingressi ridotti a chi sarà vestito con uno dei colori dell’arcobaleno. Si comincia domani, giovedì 4 ottobre: sconti a chi vestirà di rosso. Si prosegue giovedì 11 ottobre, sconti a chi vestirà di arancione; giovedì 18 il colore sarà il giallo, mentre giovedì 25 ottobre il verde. Si prosegue con l’azzurro il 1° novembre, blu l’8 novembre, indaco il 15 novembre. Chi indosserà, nelle date indicate, un indumento a tinta unita del colore abbinato alla serata, entra col ridottissimo (4,50€).
“Vogliamo promuovere questo tipo di sconti – ha spiegato Marica Romolini, responsabile programmazione dello Stensen – perché siamo una fondazione culturale e la cultura deve avere a che fare con la varietà, il gioco e la gioia. E’ veramente colto chi riesce a tradurre sapere ed esperienza in felicità, e per fare questo occorre mettersi spesso in gioco”. Non solo. Speriamo nella riuscita di questa iniziativa così che il nostro cinema sarà più colorato e gli spettatori, indossando lo stesso colore, si sentiranno più vicini”.
Domani, giovedì 4 ottobre, due film in programma: ‘La casa dei libri’ (16.45, 21.00) e ‘Marina Abramovic. The artist is present’ (19.00).
‘La casa dei libri’ è un film che parla di una piccola libreria. E’ ambientato nel 1959, quando Florence Green, una vedova dallo spirito libero, decide di lasciarsi alle spalle il dolore per la perdita del marito e aprire la prima libreria della sonnolenta cittadina costiera di Hardborough, in Inghilterra. Sfidando la mentalità bigotta della gente, inizia a provocare il risveglio culturale del posto vendendo anche romanzi che generano scandalo.
‘The artist is present’, documentario presentato al Sundance Festival e premiato alla Berlinale, è un affresco a 360 gradi di una delle personalità più celebri e controverse dell’arte contemporanea, Marina Abramovic, che ha inciso profondamente sulla scena artistica utilizzando principalmente le performance, mettendo alla prova il proprio corpo, con i suoi limiti e le sue potenzialità di espressione.