Un piano da 6 milioni di euro per sostenere l’emergenza casa e recuperare almeno 500 alloggi sfitti da destinare alle famiglie che ne hanno bisogno. E’ quanto presentato questa mattina a Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella e dall’assessora alla casa, Benedetta Albanese.
Tutto parte dalla crescita costante degli alloggi sfitti, quelli che vengono definiti di risulta, e che dal 2019, secondo Nardella, crescono al ritmo di circa 200 all’anno. “Oggi – spiega il sindaco – siamo arrivati a 800 alloggi liberi che non possiamo assegnare alle famiglie perché non abbiamo risorse per metterli a posto”. Il piano per l’emergenza casa di Palazzo Vecchio parte quindi da un dato oggettivo e prova a rispondere alle problematiche che si sono acuite negli ultimi mesi, quando i prezzi del mattone hanno toccato cifre esorbitanti.
Le coperture per il piano casa e per gli alloggi sfitti del Comune di Firenze si trovano all’interno del bilancio di Palazzo Vecchio. “Oltre 2 milioni di euro sono nel nostro bilancio per le manutenzioni straordinarie – ha aggiunto Nardella -. Mentre 4 milioni li prenderemo dai fondi Pon metro plus. I 6 milioni quindi sono già disponibili: il Comune non avrebbe le competenze sui finanziamenti per il patrimonio abitativo, le risorse vengono dai livelli statale e regionale. Ma facciamo questa scelta politica”.
Con questo piano piano per gli alloggi sfitti, Palazzo Vecchio punta a chiudere 70 appartamenti in corso di nuova realizzazione. Sono quelli di via Torre degli Agli. Cento appartamenti rientrano invece nel programma finanziario regionale, mentre sono gli 130 appartamenti da finanziare grazie ai fondi nel bilancio e altri 200 con il finanziamento straordinario del Pon metro plus. In riferimento agli appartamenti sfitti Nardella ha ricordato che “tali alloggi crescono di anno in anno perché noi non riusciamo a recuperarli tutti. Ogni alloggio – dice Nardella – necessita di un intervento di circa 25mila euro. Per non avere più alloggi di risulta servirebbero tra i 4 e i 5 milioni all’anno. E invece ci arrivano solo i fondi regionali”.
Prezzi del mattone alle stelle
Il piano per l’emergenza casa e gli alloggi sfitti di Palazzo Vecchio si colloca all’interno di un contesto nel quale i prezzi schizzano alle stelle. Da qualche tempo a Firenze il prezzo medio di una casa ha sfondato il tetto di 4mila euro al mq, siamo intorno ai 4.500 euro a mq. Gli affitti registrano invece un aumento su base annua superiore al 10%. “A tutto ciò – dice Nardella – si aggiunge l’effetto inflazione e i costi energetici. E poi Lagarde continua a aumentare i tassi di interesse che influiscono sui mutui, per cui siamo in una vera e propria emergenza abitativa. Noi abbiamo inaugurato una nuova strategia, facciamo da noi perché se dobbiamo aspettare Roma non succede niente. Noi ci sgoliamo ma nessuno ci ascolta”.
“Sugli affitti turistici brevi sono anni che chiediamo una legge – ha aggiunto -. E sono anni che diciamo che il piano nazionale casa non ha più un euro. Ma la legge non è arrivata, non sono arrivati euro”. Nardella ha poi fatto riferimento alla legge casa del 2014 evidenziando che sono stati “azzerati i finanziamenti nazionali dal 2019”. “Ad oggi non ci resta che il finanziamento regionale – ha concluso -. Nel 2020 avevamo 1,1 milioni, nel 2021 intorno ai 1,47 milioni, nel 2022 siamo andati a 1,6 milioni. Siamo fiduciosi dell’impegno della Regione per il 2023”.
Stop agli affitti brevi in area Unesco
Nardella a margine della conferenza sugli alloggi sfitti ha parlato anche della delibera legata allo stop ai nuovi affitti brevi in area Unesco a Firenze. “Non aspettiamo l’approvazione del Piano operativo perché l’atto non è una emendamento al Poc ma una delibera di variante che serve a anticipare gli effetti giuridici. Il primo effetto positivo del nostro annuncio è che sta emergendo un sacco di nero. Stanno tutti correndo a fare le registrazioni. Il che significa che sta emergendo un sommerso”.
Ancora Nardella a margine della conferenza stampa sugli alloggi sfitti. “In tutta Italia parlano di Firenze, di questa delibera – ha aggiunto -. Il nostro nostro obiettivo è far aprire gli occhi alla politica nazionale su questo problema. Alcune associazioni di host mi hanno scritto, preoccupate, ma ripeto che l’atto non è retroattivo. Non si violano diritti acquisiti. Noi convocheremo nei prossimi giorni tutte le associazioni degli host perché vogliamo condividere con loro questo percorso, che non è punitivo. D’altronde con Roma ‘aspetta e spera’, per cui ci dobbiamo organizzare: lì si perdono in mille chiacchiere. Tra l’altro la delibera ha 67 pagine di motivazioni, rispondo così a chi ci criticava dicendo che siamo superficiali e sprovveduti, addirittura eversivi”.
“Noi siamo fiduciosi sulla tenuta giuridica di questo percorso amministrativo – ha concluso -. Siamo stati fin troppo pazienti. Abbiamo lanciato una legge di iniziativa popolare, abbiamo incontrato i parlamentari, cosa dobbiamo fare? Incontrare Mattarella?”.