Alluvione – Il 4 novembre Firenze rinnova il ricordo di quel tragico giorno del 1966, quando le acque dell’Arno invasero la città, infliggendole una ferita che impiegò decenni a cicatrizzarsi.
Alle 8 del mattino al Cimitero di San Felice a Ema – Deposizione di una corona di alloro alla tomba di Carlo Maggiorelli, nell’anniversario della morte. Alle 9.00 in Palazzo Vecchio – Cortile della Dogana – Deposizione di una corona di alloro in ricordo delle vittime dell’Alluvione. In contemporanea al Cimitero di Settignano – Deposizione di una corona di alloro sulla tomba di Marina Ripari e Leonardo Sottile. Ore 11:30 presso la Basilica di Santa Croce, Celebrazione della Santa Messa in ricordo delle Vittime dell’Alluvione alla presenza del Gonfalone di Firenze. Ore 13:30 Ponte alle Grazie – Tradizionale cerimonia con lancio di una corona di alloro nel fiume Arno, in ricordo delle Vittime dell’Alluvione alla presenza del Gonfalone di Firenze.
“Fiorentini! In questo momento mi giunge la triste notizia che l’acqua dell’Arno è arrivata in piazza del Duomo. In alcuni quartieri” è “al primo piano. È lì che deve giungere anche l’aiuto più urgente. Invito tutti alla calma e a ridurre al minimo la circolazione, mentre prego i possessori di battelli di gomma e di mezzi anfibi, anche in plastica, di farli affluire in Palazzo Vecchio, per gli immediati soccorsi sanitari, alimentari e di salvataggio”: disse l’allora sindaco Bargellini via radio.
Nelle ore e nei giorni successivi scattò una corsa contro il tempo per salvare non solo vite, ma anche il patrimonio artistico della città. “Gli angeli del fango” rimangono una delle immagini e delle forme di solidarietà più significative della tragedia del 1966.
Il 6 novembre 1966, quando l’Arno si ritira, lascia la città sotto 600mila tonnellate di fango.