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Ambiente: Pistoia vince la battaglia contro il tarlo asiatico

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Ambiente: Pistoia vince la battaglia contro il tarlo asiatico
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Il focolaio dell’Anoplophora chinensis, una delle specie aliene più infestanti,  è stato eradicato dopo quattro anni di intenso lavoro del Servizio fitosanitario regionale, con il sostegno scientifico del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi della economia agraria) sostenuto anche dai vivaisti di Pistoia.

Alla fine sono state oltre 15mila le piante distrutte in provincia di Pistoia dal 2017:  di aceri, ma anche di carpini, platani, rose e lauroceraso, queste perlopiù le specie che il tarlo ha colpito.

Indicato dall’Unione Europea tra i 20 organismi fitosanitari più pericolosi proprio a causa del potenziale impatto ambientale ed economico, contrariamente ai “parenti” autoctoni, questo insetto è capace di aggredire piante sane. Buca la corteccia degli alberi per deporvi le uova (di solito una settantina) da cui si sviluppano larve lunghe sino a 5 centimetri che scavano vere e proprie gallerie dentro tronchi, rami e radici, divorando le piante dall’interno. Proprio per questa sua pericolosità, la normativa europea prevede che, in caso di rinvenimento di un focolaio, debbano essere distrutte tutte le piante infette e le altre presenti entro 100 metri. Deve inoltre essere bloccata la movimentazione di tutte le piante presenti nel raggio di due chilometri dal focolaio.

Le piante erano presenti in 10 vivai e in 40 giardini. Ingenti i danni, che la Regione Toscana ha indennizzato con uno stanziamento di quasi un milione di euro, mentre parte delle piante rimosse nei giardini privati sono state sostituite a titolo gratuito dalle associazioni dei vivaisti di Pistoia.

L’insetto fu rinvenuto nell’ottobre del 2017, durante le ordinarie attività di controllo presso uno dei 930 vivai presenti nel territorio pistoiese, distante appena cinque chilometri dal centro di Pistoia.

Immediatamente dopo aver avuto la conferma ufficiale che si trattava proprio di questo pericolosissimo patogeno, Il Servizio Fitosanitario Regionale ha adottato all’interno dell’area delimitata (ovvero l’area dove l’insetto è stato fisicamente trovato) e nella adiacente area di sorveglianza, tutte le misure fitosanitarie necessarie alla sua totale eliminazione. Il primo passo è stata la distruzione delle piante infette e di quelle presenti nei cento metri da queste ed il blocco della movimentazione di tutte le piante sensibili a carico di ben 127 vivai presenti nella zona circostante il focolaio, dell’estensione di quasi 500 ettari.

Successivamente è iniziata una fase che tecnicamente viene definita di “monitoraggio”. Le attività sono state realizzate secondo quanto previsto dalla normativa fitosanitaria (Decisione 2012/138/UE), ed hanno comportato per tutto il Servizio Fitosanitario un enorme impegno lavorativo.

A vincere la  battaglia contro il ‘tarlo asiatico’  hanno contribuito gli “Sniffer dog”, cani da fiuto debitamente addestrati per il rilevamento di larve di Anoplophora chinensis all’interno delle piante ospiti, collaboratori unici e in primo piano nella difesa della biodiversità.

“L’eradicazione di questo pericoloso insetto è sicuramente un evento di grande soddisfazione raggiunto con un enorme impegno e coinvolgimento della Regione Toscana, in particolare del Servizio Fitosanitario Regionale, di Crea, del distretto vivaistico ornamentale pistoiese e delle associazioni dei vivaisti pistoiesi oltre che della popolazione locale – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Un successo riconosciuto anche dalla Commissione europea che, testimoniando la validità e la cura tenace che abbiamo impiegato, riconosce l’impegno e la qualità dell’intervento che risulta per la sua portata unico in Italia. La battaglia non finisce qua. Abbiamo al momento messo al sicuro il distretto vivaistico ma l’attenzione rimane alta e il lavoro di controllo costante e intenso”.

l successo, il primo di questa portata in Italia, è stato convalidato anche dagli ispettori della Commissione europea che a gennaio, dopo aver visitato il territorio colpito, hanno comunicato ufficialmente l’approvazione delle procedure attivate e confermato di fatto la validità delle azioni intraprese dal Servizio Fitosanitario regionale.