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Ambulanti sfilano in corteo a Firenze con 1.280 mezzi

Ambulanti

Firenze, erano 1.280 i furgoncini dei commercianti ambulanti che oggi hanno raggiunto il capoluogo toscano per la manifestazione organizzata dall’associazione Assidea per chiedere le riaperture dei mercati, causando disagi alla circolazione nelle vie intorno al centro cittadino.

La manifestazione degli ambulanti era partita stamani da Pistoia, e il corteo di furgoncini, provenienti da tutta la Toscana, ha raggiunto il capoluogo in tarda mattinata: dalle 16 circa 200 persone hanno partecipato a un comizio in via Cavour, davanti alla Prefettura e al Consiglio regionale.

L’associazione chiede l’immediata apertura di un tavolo di crisi del settore; l’inserimento dei codici Ateso per la distribuzione di vendita al dettaglio su area pubblica di tutti i prodotti non alimentari in tutte le fasce di rischio; l’abolizione dei canoni di occupazione del suolo pubblico (Cosap e Tosap) e di tutti i contributi previdenziali per il 2021; l’abolizione della richiesta del documento di regolarità contributiva (Durc) al rinnovo delle licenze che si dovrà completare entro il 30 giugno 2021.

Fra i partecipanti al comizio, i parlamentari Vittorio Sgarbi e Gianluigi Paragone, i consiglieri regionali Francesco Torselli, Diego Petrucci (FdI) e Marco Landi (Lega), il consigliere comunale Andrea Asciuti (Lega).

“Una adesione altissima da tutta la Toscana come mai si era vista per il nostro settore, e che dimostra come quello delle mancate riaperture e della mancate misure strutturali di sostegno sia un problema reale, urgente e non più rinviabile”, ha commentato il presidente di Assidea, Alessio Pestelli.

Una delegazione del direttivo dell’associazione è stata ricevuta dal prefetto di Firenze, Alessandra Guidi, alla quale è stato consegnato un documento con le richieste degli ambulanti.

“Adesso – ha sottolineato Pestelli – è il tempo di dire basta alle chiusure che, di fatto, penalizzano quasi esclusivamente gli ambulanti e i mercati ed è arrivato il momento di prendere le decisioni: si riaprano i mercati, si annulli i versamenti del suolo pubblico fino a fine anno e si apra un tavolo di crisi per il settore. E ora che la politica torni a fare scelte nell’unico interesse delle sue imprese e dei suoi cittadini. I mercati all’aperto sono luoghi sicuri. Ci scusiamo ancora una volta con la città per i disagi creati, ma l’unica responsabilità è di una politica sorda incapace di ascoltare i bisogni reali del Paese”.

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