Nuovo atto vandalico contro la sede di Forza Italia a Campi Bisenzio (Firenze), dove sono state vergate una svastica stilizzata, frasi e simboli ingiuriosi contro la candidata sindaco degli azzurri Serena Quercioli, e minacce contro il pm antimafia Nino Di Matteo e il consigliere comunale campigiano di Fi Paolo Gandola.
”Morte giudice Di Matteo, Gandola crepa” si legge. Lasciata anche la scritta: ”ebrei nei forni”. Sul fatto indagano i carabinieri. E’ il terzo atto vandalico contro la sede di Forza
italia a Campi, che è anche il comitato elettorale di Quercioli, dall’inizio della campagna per le amministrative del 10 giugno.
“Dopo la vernice e le minacce di morte del giorno successivo, in queste settimane i
vandalismi sono stati quasi sempre quotidiani con il ritrovamento, per due volte, di olio fritto davanti alla nostra sede. Poi stamani, la vetrina è stata ritrovata spaccata con scritte nuove minacce di morte: ‘Gandola crepa’, ‘morte giudice di Matteo'”. Così il coordinatore provinciale di Forza Italia Paolo Giovannini e il capolista azzurro a Campi Bisenzio Paolo
Gandola commentano il nuovo atto vandalico contro la sede azzurra. I due esponenti di Fi si chiedono, in una nota, “che fine ha fatto la serenitĂ a Campi Bisenzio? Possibile che nessuno abbia sentito nulla? Hanno frantumato la vetrina e nessuno ha visto nulla? Domenica prossima saranno i cittadini a parlare e siamo certi che decreteranno non solo il nostro diritto ad esistere ma anche a governare. Evidentemente qualcuno vuol farci vincere a tutti i costi”. Per Giovannini e Gandola, “è scandaloso il degrado culturale, sociale e politico che Campi Bisenzio ha raggiunto. Questa situazione è di così basso livello
a causa delle frantumazioni della sinistra che noi combattiamo da anni in modo vigoroso e serio. Forza Italia è presenta a Campi Bisenzio dal 1995 e mai fino ad oggi si era giunti a
questa situazione. Non abbiamo alcuna intenzione di ripulire la vetrina. RimarrĂ così fino a domenica prossima”, giorno delle elezioni, “tutti devono vedere come sia oggi ripiegata su se stessa Campi Bisenzio”.
Sulla questione interviene, con una nota distinta, anche Rinaldo Sidoli, responsabile centro studi del Movimento animalista, che parla di “atto criminale gravissimo”.