Firenze, in Iran dal 30 settembre ad oggi, secondo i dati della Ong ‘Iran Human Rights’, aggiornati al 5 ottobre, avrebbero perso la vita almeno 154 persone di cui 9 minorenni e migliaia sarebbero state le persone arrestate.
Ma secondo le autorità al potere in Iran, la morte di Mahsa Amini sarebbe dovuta ad una malattia e non sarebbe stata causata dalle percosse della polizia cosiddetta “morale”, Nika Shakarami, 16 anni, ritrovata morta con la testa fracassata, non sarebbe stata uccisa dalle forze di sicurezza, ma caduta da un palazzo molto alto e Sarina Esmailzadeh, colpita alla testa dalle forze di sicurezza mentre partecipava ad una manifestazione, sempre secondo la versione ufficiale delle autorità iraniane, si sarebbe suicidata.
Questi sono solo alcuni degli atti di inaudita violenza che hanno causato un’ondata di rabbia e indignazione, in tutto il resto del mondo, Italia compresa, dove si sono già svolte numerose manifestazioni di protesta in sostegno delle donne e degli uomini iraniani.
Sabato 8 ottobre alle 16:30 si torna a manifestare anche a Firenze, in piazza di Sant’Ambrogio dove Amnesty International ha organizzato una manifestazione di “massima solidarietà a chi non ha più voglia di tacere”.
‘Zhen, Zhian, Azadi’, tradotte in italiano con ‘Donna, vita, libertà’, sono le parole che risuonano in tutte le manifestazioni di protesta contro il regime al potere in Iran e a favore della libertà delle donne, dopo quel tragico 13 settembre 2022, quando la donna curda iraniana Mahsa Amini, veniva arrestata a Teheran dalla cosiddetta polizia “morale”, picchiata violentemente mentre veniva trasferita con la forza, moriva dopo tre giorni dopo.