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Gio 13 Mar 2025
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ToscanaCronacaAncora un detenuto morto a Sollicciano, ipotesi overdose

Ancora un detenuto morto a Sollicciano, ipotesi overdose

 Un detenuto italiano poco piĂą che trentenne è deceduto nel carcere fiorentino di Sollicciano Firenze: la morte “sembrerebbe dovuta a una overdose”. E’ quanto rende noto il segretario generale regionale della Uilpa polizia penitenziaria che in una nota parla di “ennesima morte” e di una “strage infinita nel penitenziario fiorentino che non trova soluzione”.

Secondo quanto spiega il sindacato, il detenuto italiano sarebbe stato “colto da malore all’interno della cella del carcere di Sollicciano per poi essere condotto nell’ospedale dal personale di polizia penitenziaria”: “Sembrerebbe che siano state trovate siringhe e materiale per uso di stupefacenti”.

Quest’anno sempre a Sollicciano sono morti altri due detenuti, entrambi suicidi: un 25enne egiziano che si è tolto la vita il 3 gennaio e un 39enne romeno, deceduto lo scorso 15 febbraio.

Da mesi, afferma Greco, come Uilpa polizia penitenziaria “denunciamo che il carcere di Sollicciano è fuori controllo ed abbiamo ribadito la necessita di avere una direzione stabile e un comando che riporti l’ordine e la sicurezza nei reparti di detenzione oltre a tutto quello che manca per la sua normale funzionalitĂ . Da mesi diciamo al provveditore regionale che dobbiamo incontrarci e parlare di Firenze Sollicciano e di tutti i suoi problemi, ma sembra che si è di fronte ad un muro di gomma, oltre al fatto che manca anche in rispetto delle rappresentanze sindacali dal momento che non si accoglie l’incontro. A questo punto chiediamo che si apra immediatamente un tavolo al Dap e si inizi a mettere al centro la catena di responsabilitĂ  di questa amministrazione che sembrerebbe divenuta insensibile dinanzi alla vita umana”.

“Profonda preoccupazione e sdegno per la drammatica sequenza di morti nel distretto penitenziario toscano-umbro dall’inizio dell’anno”. Così in una nota il segretario generale dell’Osapp Leo Beneduci: “La situazione, giĂ  critica nelle carceri di Prato e di Firenze-Sollicciano nei mesi scorsi – afferma -, si è ulteriormente aggravata con i recenti decessi registrati a Perugia e nuovamente questa notte a Sollicciano dove un detenuto è morto probabilmente per abuso di sostanze stupefacenti o psicofarmaci”.

“Le nostre carceri si sono trasformate in vere e proprie farmacie a cielo aperto, dove i detenuti tossicodipendenti, in preda alla disperazione, cercano sollievo dall’astinenza miscelando psicofarmaci con sostanze come codeina, ossicodone, fentanyl, eroina, subxone, shaboo e crack, di cui i nostri istituti penitenziari sono purtroppo saturi – dichiara il sindacalista che denuncia “con fermezza le gravi violazioni delle regole penitenziarie europee da parte dell’Amministrazione penitenziaria centrale”:
il Dap “non ha mai provveduto alla necessaria formazione antidroga del personale di polizia penitenziaria per la ricerca e l’individuazione di sostanze stupefacenti all’interno delle strutture carcerarie nè ha potenziato i nuclei cinofili come dovuto e come richiesto piĂą volte vanamente dallo stesso sindacato”.