“Verrocchio maestro di Leonardo” è una mostra che racconta un mezzo secolo epico. Perchè vide tanta grande arte e per il passaggio di testimone tra generazioni di artisti, uno più bravo dell’altro.
Andrea del Verrocchio fu allievo di Donatello e di Desiderio da Settignano. E a sua volta fu il maestro di Leonardo. Ma non solo suo. Formò tutta una schiera di artisti. Che avrebbero poi formato altri maestri. Gente come Michelangelo e Raffaello… e in questa catena di trasmissioni del sapere sta parte della grandezza e dell’unicità di Firenze.
Come dimostra bene questa mostra curata da Francesco Caglioti e Andrea De Marchi per celebrare i 500 anni della morte di Leonardo. Sin dalla prima sala, che rimarrà memorabile. Una sala da svenimento. Non solo per gli storici dell’arte, per i quali finora era stato solo un sogno poter vedere insieme i busti femminili qui raccolti. Ma di chiunque abbia occhi per vedere.
Tre busti femminili dove il marmo si fa carne. Carne viva, che sembra palpitare.
Da questa partenza in poi, in tutta la mostra la scultura si alterna ai disegni e ai quadri. Pezzi meravigliosi. Tanta bellezza riunita tutta insieme è raro poterla vedere. L’insieme è una vera gioia per gli occhi.
Andrea del Verrocchio sapeva fare tutto. Sapeva scolpire il marmo da dio, e sapeva fondere in bronzo – tecnica complicatissima – con la stessa maestria. Sapeva modellare in creta.
Andrea del Verrochio sapeva dipingere in modo da togliere il fiato, ai suoi contemporanei e anche a noi. Sapeva affrescare, altra tecnica non semplice. E sapeva creare complesse strutture, come la stupenda sepoltura per Piero dei Medici, padre di Lorenzo il Magnifico, che è in San Lorenzo.
Andrea del Verrocchio sapeva inoltre risolvere problemi ingegneristici non da poco: è sua la “palla” dorata che corona il cupolone. Una “palla” enorme, che deve essere stata una vera impresa issare in cima alla cupola del Brunelleschi.
Andrea del Verrocchio sapeva disegnare. Questa mostra raccoglie disegni stupendi. Uno più bello dell’altro. Fra i disegni di panneggi suoi e quelli di Leonardo sembra di stare in paradiso.
La mostra si conclude con il botto. Perche’ nell’ultima sala, coup de theatre! C’è una madonnina in terracotta che potrebbe anche essere, forse, chissà, l’unica scultura oggi nota di Leonardo.
Questo pezzo vive al Victoria and Albert Museum di Londra, dove è data al Rossellino. E se invece…?
Margherita Abbozzo (2, fine).
Tutte le fotografie sono mie, a parte l’ultima, che è del disegno del “Panneggio di una figura seduta, vista quasi frontalmente”, 1475-1480 circa, del Musée du Louvre, foto @RMN-Grand Palais (musée du Louvre)/Michel Urtado.
Info pratiche per visitare la mostra qui.