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Anpas: “Maltempo a Stabbia, i residenti prendono a male parole i volontari”

Anpas

Firenze, l’Anpas Toscana, che riunisce le Pubbliche assistenze, denuncia con un comunicato che suoi volontari sono stati presi a male parole durante gli interventi di soccorso per il maltempo di Ferragosto a Stabbia, località vicino a Empoli.

È comprensibile la rabbia per i danni subiti, ma sfogarsi contro il volontariato non è accettabile”, sottolinea Anpas riportando alcune frasi subite dai volontari tipo “Se siete venuti qui per parlare al telefonino potete anche andarvene”, “avete attrezzature del 1500, e pensare che paghiamo le tasse per mandarvi in giro”, “Non sapete neanche quello che state facendo”. I volontari della protezione civile sono intervenuti in piena notte a Stabbia, frazione di Cerreto Guidi incontrando i residenti che “si sono sfogati inveendo nei loro confronti”.

C’erano molti ‘veterani’ di maxi-emergenze, spiega Anpas, “volontari che hanno donato il tempo libero e prestato servizio nei campi di accoglienza dei senza tetto all’Aquila, ad Amatrice, o hanno spalato il fango nell’alluvione di Livorno. C’erano anche volontari che erano già intervenuti anni fa sempre a Stabbia, quando una tromba d’aria scoperchiò i tetti in eternit di quasi tutti i capannoni della zona industriale seminando la sostanza tossica a frammenti in mezzo alle strade”.

“Comprendiamo le difficoltà dei residenti di Stabbia – ha detto il responsabile della protezione civile di Anpas Toscana, Roberto Poggiani – sappiamo i danni e gli allagamenti di quel territorio. Sono stato informato dai nostri volontari presenti sul posto di quello che è accaduto. Sfogarsi contro i volontari però non è accettabile. E neanche lo sfottò a chi viene ad aiutare. Con le attrezzature che le associazioni hanno acquisito senza chiedere soldi ai contribuenti, ma per aiutarli in maniera disinteressata. L’intervento di protezione civile avviene con modalità che prevedono un piano preciso e tempi di intervento predefiniti. Le squadre lavorano col coordinamento delle istituzioni. E non su richieste estemporanee dei cittadini. Come è successo ieri, e come succederà oggi e domani”.

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