Sabato 7 Aprile alle ore 19.00 un evento speciale al Cinema Odeon di Firenze che presenta in anteprima il film documentario “Haiku on a Plum Tree” alla presenza della regista Mujah Maraini-Melehi e delle scrittrici Dacia Maraini e Toni Maraini.
Il documentario che ricostruisce la storia della famglia Maraini, tra Italia e Giappone.
Nel 1938, Topazia e suo marito Fosco Maraini si trasferiscono in Giappone. L’Italia è ormai oppressa dal fascismo e partire sembra una soluzione obbligata. Vivono un periodo di tranquillità fino al 1943, quando, con l’armistizio, devono siglare una dichiarazione per dare il loro sostegno alla Repubblica di Salò. Ma i due decidono di rimanere fedeli ai propri principi, e si rifiutano di firmare. Topazia, Fosco e le figlie vengono deportati in un campo di prigionia giapponese, dove le violenze fisiche e psicologiche sono all’ordine del giorno. Mujah Maraini-Melehi, la nipote regista, a distanza di anni, parte per l’Oriente per rielaborare questa traumatica esperienza famigliare. Haiku on a Plum Tree è un viaggio intimo alla ricerca del passato, in un percorso di riconciliazione attraverso le generazioni. Maraini-Melehi torna in quel Giappone maledetto, che è costato tanta sofferenza alla sua famiglia. Ormai non è rimasto più niente del passato, ma le ferite sono ancora aperte e la volontà di continuare a vivere travalica i confini del tempo.
“Il progetto è nato soprattutto da un bisogno personale di raccontare questa storia di famiglia che ho ereditato. Raccontarla alla mia generazione ma anche a quella dei miei figli – afferma Mujah Maraini-Meleni – Dopo aver letto il diario di prigionia di mia nonna, ho sentito l’esigenza di raccontare la storia, ma anche di fargliela raccontare”. La colonna sonora è di Ryuichi Sakamoto. “Mentre montavo il film ho sempre ascoltato, e sentivo proprio dentro, le musiche di Sakamoto. Non pensavo davvero che fosse possibile, ma gli ho scritto che ero al mio primo film, con un piccolo budget ma con una grande storia – rivela la regista – Lui mi ha risposto: mi interessa moltissimo, non prometto niente ma parliamone. Ed e’ stato molto generoso”. Alla fine Sakamoto ha composto un brano originale, chiamandolo “Italian Ainu” (in omaggio all’opera di antropologo di Fosco Maraini tra le popolazioni native dell’Hokkaido). Non si erano mai conosciuti, ma il musicista è rimasto impressionato da quella vicenda di guerra e prigionia.
“Nel finale del film – conclude la regista – quando torno per la seconda volta sul sito del campo di Tempaku, incontro alcuni bambini. Vedo che ci sono tre bambine meravigliose di età apparente di due, quattro e otto anni. Più o meno come mia mamma e le mie zie all’epoca. E’ stato un momento molto bello, come se le avessi lì con me. Mi sono commossa: i bambini sono la speranza, il futuro, la vita che va avanti”.
Cinema Odeon | Piazza Strozzi | Firenze
Biglietto: euro 10
Tel. 055-214068