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Essere, la mostra di Antony Gormley agli Uffizi.

Antony Gormley agli Uffizi: per Essere, la sua nuova mostra a Firenze.

 

Inaugura oggi la nuova mostra di Antony Gormley – anzi, di Sir Antony, visto che la Regina Elisabetta lo ha insignito del titolo OBE (Ordine dell’ Impero Britannico, un’ onorificenza importante). Gormley torna a Firenze dopo la mostra al Forte Belvedere del 2015, l’istallazione alla Strozzina nel 2010, e l’indimenticato lavoro alla Torre dell’Acqua di San Casciano per Tuscia Electa del 2002.

Adesso agli Uffizi  per la sua mostra “Essere” Gormley ha collocato 12 opere nella grande Aula Magliabechiana, uno spazio ampio e scevro di decorazioni che a lui piace molto, anche perchè colmo di luce naturale.

Le sculture di Gormley sono realizzate in vari materiali, dall’acciaio al cemento alle fibre tessili (come nel caso di “Room”, un lavoro del 1980 qui riallestito). Pezzo centrale della mostra, come ha detto lo stesso Gormley, è “Passage”: un tunnel di acciaio di forma umana lungo 12 metri, che i visitatori possono percorrere.

“Nel momento in cui vi si penetra dentro”, ha detto Gormley, “si entra nella profondità oscura sconosciuta, con una dimensione acustica risuonante. E’ l’opera più importante, è un invito a partecipare fisicamente all’opera…”

Se la mostra al Forte era “una meditazione sull’idea di Rinascimento” ha detto ancora Gormley, in un italiano approssimativo ma gentile, “qui agli Uffizi sono più interessato all’idea della fruizione dell’arte. Questo contesto mi è molto caro per pensare alla differenza tra il passato e l’oggi proprio per quanto riguarda la fruizione dell’arte.”

“Per me questa mostra è connessa con l’idea di tempo dello spettatore. La mostra non è una rappresentazione di qualche cosa, non c’è una storia mitologica. Uso l’assenza e l’immobilità delle sculture per creare uno spazio aperto dove tutto diventi possibile per gli spettatori. Che possono proiettarvi i loro pensieri. ”

“E’ un esperimento. Magari non funzionerà, ma spero che invece succeda proprio questo”.

Dice ancora Gormley:” Questo spazio dell’Aula Magliabechina non ha il peso della storia, è aperto. Per me è fantastico che non faccia parte del percorso museale vero e proprio. Quando un visitatore ci arriva, si rilassa.”

E così ogni visitatore può pensare ad… Essere. Il titolo infatti è stato scelto per indicare la centralità dell’esistenza di ogni singolo spettatore.

“La mia scultura è una piattaforma per far pensare lo spettatore alla sua vita. E la mostra è un invito a una co-produzione di valore non ancora donato.”

Oltre alle 12 opere dell’Aula Magliabechiana gli Uffizi ospitano altre tre sculture. Due sono sistemate nelle sale museali. La terza ci osserva dal balcone della Terrazza in cima alla Loggia dei Lanzi. Alzate lo sguardo a salutarla la prossima volta che passerete per Piazza Signoria.

Margherita Abbozzo. Tutte le fotografie in mostra sono mie. La mostra è a cura di Eike Schmidt e Max Seidel.

Info pratiche qui.