L’ospedale di Careggi fa sapere che “Non si sono osservate al momento una diffusione intraospedaliera del batterio New Delhi dovuta ai casi importati da altri ospedali”. Non ci sono state dunque infezioni a trasmissione da persona a persona.
L’attenzione rimane alta e si applicano tutte le misure indicate dal decreto regionale del 26 luglio con il quale si elencavano le disposizioni per le Asl regionali. Tali misure sono difficili da applicare perchè comportano isolamento, disagi per il paziente e un notevole impegno da parte degli operatori.
Alessandro Bartolini, direttore delle malattie infettive e tropicali dell’Aou fiorentina, a margine di un convegno sulla gestione corretta delle terapie antibiotiche, ha spiegato che “I superbatteri Ndm sono stati intercettati e al momento non c’è stata alcuna diffusione”.
Bartoloni ha anche aggiunto che, di per sé, la semplice presenza nell’intestino non è pericolosa. Il problema si presenta nel momento in cui si sviluppano infezioni e il rischio di mortalità può variare dal 30% fino al 70%. E’ dunque fondamentale il monitoraggio attento dei portatori intestinali per mettere in atto tutte le misure indicate dalle direzioni regionali.
“Appena è arrivato l’allarme ci siamo attivati tempestivamente. È stata messa in piedi una procedura di screening di tutti coloro che accedono al sistema ospedaliero per verificare se siano portatori sani e per attuare tutte le misure per evitare la diffusione dell’infezione”. Lo ha detto l’assessore regionale al diritto alla Salute Stefania Saccardi rispondendo a una domanda sull-argomento.
“Mi pare che il sistema toscano – ha aggiunto l’assessore – abbia reagito e si sia subito allertato in modo da mettere nella maggior sicurezza possibile la popolazione toscana”.