“Urgono misure di sostegno alle 100mila famiglie in difficoltà” per il caro bollette con luce e gas a +312 euro di ricadute medie e il riscaldamento a +19%, oltre agli aumenti su carburante e pane e il rischio di morosità e sfratti nel comparto casa” scrive la CGIL
“I cittadini devono far fronte ogni giorno a rincari sempre maggiori: le spese per l’energia, per le utenze in generale, per gli oneri condominiali che peraltro si aggiungono al livello degli affitti sempre altissimi e non in linea con i redditi di pensionati e lavoratori”. Questo è quanto si legge nell’appello di Cgil-Sunia-Federconsumatori Toscana ai parlamentari della Toscana per chiedere con urgenza “misure di sostegno alle 100mila famiglie in difficoltà” per il caro bollette con luce e gas a +312 euro di ricadute medie e il riscaldamento a +19%, oltre agli aumenti su carburante e pane e il rischio di morosità e sfratti nel comparto casa: “Una emergenza a cui va posto un freno”, affermano le sigle.
Ammontano ad oltre 312 euro, secondo stime diffuse da Federconsumatori, Cgil e Sunia Toscana, le ricadute che ogni famiglia subirà alla luce dei rincari delle bollette di energia elettrica e gas. Per il riscaldamento, invece, si prospettano aumenti del +19%. Ulteriori rincari riguardano i carburanti, i prodotti alimentari (soprattutto pane e pasta) e in generale i costi di beni e servizi i cui prezzi sono destinati a salire sull’onda della crescita dei costi di produzione e di trasporto.
“Una vera e propria emergenza, a cui è urgente porre un freno: per questo Cgil, Sunia e Federconsumatori della Toscana fanno appello ai parlamentari della Toscana perché richiedano al Governo misure urgenti destinate da un lato a contenere i costi, dall’altro a proteggere i nuclei più vulnerabili e garantire loro un adeguato accesso alle risorse energetiche.
In Toscana si presume che siano 100.000 le famiglie che potrebbero essere colpite in maniera pericolosa da questa crisi e 80.000 potrebbero essere le famiglie Toscane che rischiano invece di non riuscire ad affrontare tali spese, con alto rischio di morosità e sfratti”. Per le sigle, per calmierare i costi dell’energia è indispensabile agire sul fronte della tassazione, attraverso l’adozione di misure più determinate in direzione della riforma di oneri di sistema e accise, eliminando in primis l’applicazione dell’Iva su altre tasse e spostando alcune componenti sulla fiscalità generale (a partire dagli incentivi per le fonti rinnovabili). Per frenare il rischio degli sfratti, sarà necessario mettere mano alla legge sulle locazioni, ormai non più adeguata alla situazione sociale del Paese. “Non si può e non si deve frenare la transizione ecologica, ma bisogna fare ogni sforzo affinché avvenga in maniera sostenibile per i nuclei più fragili – conclude il comunicato stampa – e non aggravi il fenomeno della povertà energetica già molto diffuso nel nostro Paese.