Secondo quanto riportato dal comunicato rilasciato, l’Arci Toscana e l’Arci Firenze aderiscono alla mobilitazione indetta dal ‘Coordinamento Toscano per il Kurdistan’ per il prossimo sabato contro l’aggressione turca in Siria del Nord ed invitano comitati e circoli Arci della Toscana a partecipare al corteo con le bandiere dell’Associazione. La manifestazione si terrĂ sabato 19 alle 15.00 in piazza Santa Maria Novella a Firenze.
Il comunicato stampa ricorda che “Arci è da sempre schierata a fianco del popolo curdo, per la sua autoderminazione ed il raggiungimento dei suoi inalienabili diritti. L’escalation militare che in questi giorni sta avendo luogo nel Nord della Siria va a colpire ancora una volta la popolazione inerme, giĂ sofferente per i lunghi anni di guerra e di lotta di liberazione dall’occupazione dell’ISIS e delle milizie fondamentaliste”.
“Il Confederalismo democratico sviluppatosi nel Rojava – continua – è un esempio di democrazia partecipativa diventata in questi anni un esempio fondamentale per chi mira a costruire una societĂ migliore e piĂą giusta, e ha sempre avuto il sostegno, ideale e politico, dell’Arci. Lo testimoniano i numerosissimi di eventi organizzati in questi anni di conflitto nei circoli Arci: le nostre basi hanno contribuito alla diffusione dell’esperimento sociale curdo nella Siria del Nord e hanno dato sostegno ad azioni di solidarietĂ come la realizzazione di un ospedale della Mezzaluna Rossa nell’area e la riabilitazione della rete idrica di tre villaggi nella regione dell’Eufrate, che ha ridato accesso all’acqua ad oltre 11000 persone”.
Arci vuole fermamente condannare “l’offensiva della Turchia nel territorio Nord-Orientale della Siria che ha giĂ provocato molte vittime civili nelle popolazioni curda e araba giĂ duramente provate da anni di conflitto nella regione”, e per questo ha organizzato per sabato 19 ottobre una manifestazione per stare “al fianco della comunitĂ curda della Toscana per chiedere un’azione decisa della comunitĂ internazionale contro la guerra, per il riconoscimento delle legittime aspirazioni di un intero popolo e in favore della popolazione civile dell’area”.
“Troppo debole la voce dell’Europa e del Governo Italiano – conclude Arci – di fronte alla tragedia umanitaria che sta avendo luogo, e che merita invece un’azione decisa e risoluta. Anche per questo Arci richiede al Governo Italiano l’immediato arresto della vendita di armi alla Turchia, l’interruzione di ogni collaborazione militare con quel paese, la richiesta, da avanzare in ambito internazionale, di istituire immediatamente una no fly zone sul territorio del nord est della Siria”.