“Mancanza di attrattività delle strutture sanitarie aretine, nelle quali è chiaro esistere un malessere di fondo”. E’ quanto lamenta il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli dopo la notizia che l’oncologo Sergio Bracarda lascia, dopo nove anni, l’ospedale aretino San Donato, per tornare in Umbria.
“Dopo nove anni di attività ai massimi livelli in campo oncologico durante i quali, come lui stesso afferma, ha costruito insieme ai suoi collaboratori una struttura di assoluta eccellenza in campo oncologico, il dottor Bracarda lascia il San Donato – dice Ghinelli in una nota -. E siccome questa partenza ne segue altre, sempre dal San Donato ad altrove, ma non verso centri clinici di eccellenza specifica, credo che si debba fare una seria riflessione sull’attrattività e sul futuro del San Donato”.
“Ci dispiace che Bracarda lasci Arezzo – sottolinea il dg della Asl Toscana sud est Enrico Desideri – ma ogni professionista è libero di scegliere il suo percorso. L’oncologia aretina ha fatto in questi anni grossi passi avanti, sono state sviluppate nuove tecnologie sia per i farmaci che per i dispositivi. L’esito di questa sfida è infatti l’attrazione extraregionale assolutamente rilevante che ha oggi il nostro ospedale per le malattie oncologiche. L’intento è quello di voler mantenere alto l’impegno con i cittadini e continuare a crescere”.
Il presidente del Calcit Giancarlo Sassoli sottolineato che “il Calcit ha il suo riferimento nella lotta contro i tumori e di conseguenza siamo più a contatto con il direttore dell’oncologia che è anche il nostro consulente scientifico. Dopo circa 10 anni che il Bracarda ha passato ad Arezzo e con il quale il Calcit ha sempre collaborato per l’esclusivo interesse dei pazienti oncologici la sua partenza ci crea un po’ di dispiacere”.