“Il tunnel apre le porte all’Oltrarno”. Lo ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani nel corso di un sopralluogo al tunnel sotto l’Arno, in piazza Poggi, all’ingresso dell’ex spiaggia sull’Arno e di fronte alla Torre di San Niccolò.
“L’intervento” presentato oggi “vuole creare una nuova direttrice anche in futuro per il turismo. Al lungarno della Zecca, dove si fermano i bus, quando sarà pronto questo passaggio i turisti potranno avere due alternative. Oggi prendono e vanno direttamente in Santa Croce ma potranno avere un’altra alternativa, fare il tunnel sotto l’Arno che esiste da tanto tempo”. Giani ha ricordato che il tunnel sotto l’Arno “serviva qualche secolo fa ai soldati per passare sotto e arrivare dove c’è la Torre di San Niccolò, l’unica non ‘tagliata’. In epoca più moderna serviva alla manutenzione della fabbrica dell’acqua. Noi ripuliamo il camminamento e abbiamo 7,5 milioni di euro di disponibilità” grazie ai fondi “Fsc”, dopo l’accordo col governo dello scorso “13 marzo”.
A livello di tempistiche “il camminamento è perfettamente in regola. Sulla briglia si tratta di un’opera nuova, l’intervento si sviluppa in 13 punti. C’è qualche punto che abbiamo già finito, abbiamo presentato l’inaugurazione della Briglia dell’Isolotto: altri che vanno un po’ più per le lunghe. I problemi, quando vai a costruire un’opera nuova, ci sono. Si è parlato della briglia per decenni. Se entra in funzione nel 2025 anziché nel 2022” è un aspetto che Giani considera comunque positivo. Sul tunnel “abbiamo previsto” come tempi “il 2026 perché è richiesto svuotamento, impermeabilizzazione e la costruzione vera e propria. Se la funzione dipende anche dal livello dell’Arno? Dipende da capire quale livello ha assunto la rottura dell’impermeabilizzazione: fatto il primo svuotamento con le idrovore si tratterà di capire quanto possiamo agevolmente lavorare all’interno. Prima non ci andranno uomini ma un piccolo robot”.
“Avere anche questo camminamento che ha una storia da raccontare ci dà la possibilità di far deviare dei flussi che partono in maniera forte tra lungarno della Zecca e piazza Santa Croce”. Lo ha detto la sindaca di Firenze Sara Funaro, anche lei presente al sopralluogo al tunnel sotto l’Arno. Sulla fruizione turistica, ha spiegato Funaro, “penso che il tunnel debba essere per i turisti ma pure per i cittadini. Questa è una opportunità di raccontare un’altra storia della città e anche di offrire un altro passaggio per l’altra sponda”.
Nel dettaglio, oltre al piccolo robot galleggiante, sono tre le idrovore al lavoro per ispezionare e verificare l’entità delle infiltrazioni d’acqua. L’antico camminamento, si legge in una nota della Regione, è posto cinque metri sotto il livello del fiume: adiacente al percorso infatti, proprio sotto piazza Poggi sorgerà anche la nuova centrale idroelettrica – i lavori si concluderanno entro dicembre 2024 – che fa parte delle 13 pescaie (gli impianti sono 12) lungo l’asta dell’Arno oggetto dei lavori di recupero voluti dalla Regione Toscana, destinati a creare energia pulita dal fiume e finanziati attraverso project financing.