Firenze, secondo i dati dell’Arpat, nel corso del fine settimana scorso è stato registrato in Toscana “un diffuso e significativo incremento dei livelli di concentrazione di materiale particolato Pm10 i cui valori medi giornalieri hanno superato il relativo valore limite fissato” per effetto di polveri provenienti dall’Asia e dal nord Africa.
Lo segnala un report dell’Agenzia regionale per l’ambiente Arpat che parla di “valori anomali. Il 28 marzo, spiega l’Agenzia in una nota, si è registrato “l’evento pico” e “tutte le stazioni di rete regionale hanno superato il valore limite relativo alla media giornaliera di Pm10” con “livelli di concentrazione più alti da 6 a 14 volte rispetto alla media dei primi cinque giorni della settimana”.
Il giorno successivo, “domenica 29, i livelli di concentrazione hanno subito un decremento che ha determinato un rientro rispetto al valore limite di alcune stazioni di misurazione, in particolare quelle ubicate nell’area costiera”.
Arpat sottolinea che “la regione Toscana, come del resto il continente europeo, è regolarmente raggiunta da masse d’aria che portano con sé le frazioni del materiale particolato fra cui il Pm10 (fenomeno avvettivo), il quale dalle alte quote dell’atmosfera, passa a livello del suolo.
L’area maggiormente interessata dal fenomeno avvettivo è stata quella delle zone interne, in particolare l’area sud-est della Toscana”. “Anche le medie giornaliere Pm2,5 – sottolinea ancora Arpat – hanno risentito, suppur in misura minore, del contributo avvettivo con incrementi dei livelli di concentrazione diffusi a livello regionale ed andamenti analoghi a quelli del Pm10”.