Lunedì 20 maggio il cinema Arsenale di Pisa propone una Diabolik Night, un omaggio all’anti eroe in tuta nera nato dalla penna delle sorelle Giussani. Alle 20.30 la proiezione del documentario “Diabolik sono io” alle 22.30 il cult “Diabolik” di Mario Bava del 1968
Precursore del fumetto nero italiano, icona pop, fenomeno di costume. Tutto questo e molto altro ancora è Diabolik, personaggio nato agli inizi degli anni ’60 dalla penna di Angela e Luciana Giussani, e destinato a diventare nel tempo una delle pietre miliari della nona arte. Lunedì 20 l’Arsenale rende omaggio al celebre antieroe in tuta nera con una speciale serata-evento: si parte alle 20.30 con la proiezione di DIABOLIK SONO IO e l’incontro con il regista Giancarlo Soldi e Fabio Gadducci, docente presso l’UniPi ed esperto di fumetto e narrativa popolare, mentre alle 22.30 sarà la volta di Diabolik, il cult del ’68 diretto da Mario Bava.
Ore 20.30 “Diabolik sono io”. Nel 1962 il primo numero di Diabolik fu disegnato da un uomo divenuto poi irrintracciabile, soprannominato “il Tedesco” perché portava pantaloni a mezz’asta e calzava spesso sandali – a volte anche con i calzini. Di nome pare facesse Angelo Zarcone, ma i suoi disegni non videro la luce perché furono sostituiti da quelli di un altro autore e di Zarcone non si seppe più nulla, nemmeno quando le ideatrici del personaggio, le mitiche sorelle Giussani, cercarono di ritrovarlo affidandosi a detective privati. Il documentario immagina così che Zarcone abbia perso la memoria e sia rimasto in lui un ricordo di Diabolik tanto forte da confondere la finzione e la realtà, così come il documentario stesso passa da testimonianze reali a interviste fittizie. Intervento di Giancarlo Soldi e Fabio Gadducci
Ore 22.30 “Diabolik” di Mario Bava. Dopo aver rubato dieci milioni di dollari sotto gli occhi dell’ispettore Ginko (Michel Piccoli), Diabolik (John Phillip Law) festeggia il successo insieme alla sua compagna Eva Kant (Marisa Mell) e già pensa come rubare la preziosa collana di smeraldi di Lady Clark e beffare ancora una volta la polizia. Il furto dei gioielli, messo a segno con audacia rocambolesca, desta grande scalpore, e Ginko, non sapendo più quale strategia adottare, accetta l’offerta del boss della malavita Ralph Valmont (Adolfo Celi) che promette di tendere al fantomatico ladro una trappola infallibile. Ma Diabolik elimina il rivale, libera Eva che gli era stata rapita, e risponde al drastico giro di vite annunciato dal governo minando gli uffici del fisco e precipitando le casse dello Stato sull’orlo della bancarotta. Per proteggere le residue risorse della nazione, il governo decide di fondere l’intera riserva aurea in un unico lingotto di 20 tonnellate e di trasportarlo in treno in un luogo sicuro. Diabolik non resiste alla tentazione di un nuovo colpo, ma quando entra in possesso dell’oro e tenta di fonderlo in piccoli lingotti, viene assalito dagli uomini di Ginko all’interno del suo stesso rifugio. Investito da un getto d’oro fuso, Diabolik è forse sconfitto per sempre…
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