Ha sfondato il muro dei 200 milioni di euro, l’ArtBonus, l’agevolazione voluta dal governo per incentivare i mecenati dell’arte.
La parte del leone nei finanziamenti ArtBonus, l’ha fatta la Lombardia con quasi 73 milioni di euro raccolti, mentre in coda, ci sono solo i 171.925 euro per una regione ricca di tesori dell’arte come la Sicilia, 5.200 euro per la Calabria, 1,1 milioni per la Campania, 600 euro per il Molise, nulla per la Basilicata.
Lontana dai risultati della Lombardia anche la Toscana con 23,9 milioni di sostegno privato ricevuti da istituzioni della cultura, e non solo i soliti Uffizi.
In generale hanno beneficiato di aiuti diverse fondazioni liriche, oltre al teatro alla Scala e all’Arena di Verona, il San Carlo di Napoli, La Fenice di Venezia, l’Accademia di Santa Cecilia e il Teatro dell’Opera a Roma, il Maggio a Firenze, solo per citarne alcune. E l’aiuto è arrivato anche per opere civiche molto importanti, come il restauro delle mura urbane di Lucca, straordinario esempio di architettura fortificata (4,9 milioni come contributo al restauro).
Ma in questi anni, complice il credito di imposta, i privati sono venuti in aiuto anche di istituzioni e beni magari meno citati eppure certo non meno importanti, come la Biblioteca delle oblate a Firenze (circa 763 mila euro) o Palazzo Chiericati a Vicenza (1.510.300 per interventi di manutenzione sulle facciate) il ponte degli alpini a Bassano del Grappa.
Per Franceschini è una riprova dell’efficacia della legge: utile, dice il ministro, “Perché con queste risorse si finanzia la cultura e il recupero del patrimonio. Ma importante soprattutto dal punto di vista educativo perché sta introducendo nel Paese la cultura del mecenatismo”.
La sfida sarebbe ora di far funzionare l’ArtBonus anche al centro Sud.