Mar 19 Nov 2024
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Un’estate ad arte

E’ arrivato agosto! E con lui temperature africane. Tempo di riposarsi, chi può. Allora ovunque siate, miei piccoli lettori, vi lascio per qualche giorno con un paio di bei quadri.

 

Il primo è un quadretto piccino picciò che è una deliziosa evocazione dell’estate. Esala calore ed evoca frinire di cicale. E’ stato dipinto nel 1876 e si intitola 94 Degrees in the Shade, cioè 34 gradi all’ombra (94 Fahrenheit equivalgono a 34 e mezzo Celsio). E’ conservato al Fitzwilliam Museum, all’università di Cambridge, in Inghilterra. Se qualcuno dei miei piccoli lettori passasse da quelle parti, andatelo a trovare. Lo ha dipinto Lawrence Alma-Tadema, un olandese talmente volante che divenne naturalizzato inglese e addirittura Sir. E che fu celeberrimo ai suoi tempi soprattutto per le scene classiche, cioè per meravigliose fantasie ambientate in un mondo greco tutto fiori, pepli, colonne, immerso in una perenne estate.

Un lavoro come questo, che si chiama Non mi chiedere di più ed è del 1906, ci teletrasporta immediatamente su un’isola greca, davanti al mare di Ulisse, sotto il solleone, vero?

A tutti coloro che restano da queste parti invece è dedicato invece quest’altro delizioso quadro che evoca subito l’estate.  Più ruspante di quelli di Alma-Tadema, è stato dipinto da Vittorio Matteo Corcos, grande pittore livornese di stanza a Firenze, famosissimo ai suoi tempi. Questo Idillio campestre è un olio su tela del 1889. Contiene un mondo di poesia e di affetti. Incanta e non ha bisogno di tante parole e spiegazioni.

Come avrete già lettoStella e Piero, altro nome dell’opera, è stato recentemente acquistato dalla stato italiano per la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, dove adesso si trova esposto nella sala 20. Andatevelo a vedere. La Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti è un museo bellissimo e non intasato dai turisti. Ne consiglio caldamente la visita anche in queste bollenti giornate d’estate.

Due parole su Corcos per inquadrarlo nel suo tempo: livornese, classe 1859, più o meno contemporaneo di Alma-Tadema, studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze e lavora prima a Napoli e poi a Parigi, dove comincia dal nulla e fa fortuna. Ritornato in patria, Corcos si stabilisce a Firenze, e diventa il notissimo ritrattista dell’ alta borghesia locale  – come nel quadro qui sopra, In lettura sul Mare dipinto intorno al 1910, ora in una collezione privata – e dell’aristocrazia internazionale. Ritrae re, regine, imperatori… e anche artisti ed intellettuali famosi. Come Pietro Mascagni, Emilio Treves e Giosuè Carducci. Corcos è stato anche scrittore e animatore della vita culturale di Firenze. Un gran pittore e un gran personaggio, insomma. Tanto che il suo “Autoritratto” del 1913 è nella collezione della Galleria degli Uffizi.

Altre idee su mostre e festival da vedere quest’estate le trovate qui.

Buona estate a tutti!

 

Margherita Abbozzo

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