Gio 26 Dic 2024
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ToscanaCronaca🎧 L'artigianato che riparte dal tempo e dalla qualità. Intervista a Manufacta

🎧 L’artigianato che riparte dal tempo e dalla qualità. Intervista a Manufacta

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🎧 L'artigianato che riparte dal tempo e dalla qualità. Intervista a Manufacta
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Artigianato: “Il tempo è denaro” ma con meno cose e più qualità si può ripartire. E’ un po’ il concetto che ruota attorno alla filosofia della realtà artigiana in cui ci porta oggi Chiara Brilli. Uno spazio dove il lavoro manuale è protagonista di una riappropriazione del tempo e del significato che si attribuisce all’oggetto che si compra.

Parliamo di Manufacta un laboratorio-negozio di Firenze, nato dall’esigenza della titolare Sara Ricci  di avere uno spazio dove poter lavorare e proporre  le sue opere e quelle di altri artigiani o artisti.

Nel negozio potete trovare: abiti, accessori, ceramiche, gioielli, arredi frutto di un percorso artistico di riciclo.

L’obbiettivo è  di proporre una visione artistica basata: sul lavoro  manuale, l’utilizzo di  materiali   riciclati e la valorizzazione del tempo necessario per esprimersi.

Manufacta si trova in uno dei quartieri più caratteristici di Firenze, San Frediano, tradizionalmente improntato sull’artigianato ma sicuramente anche prima del Covid messo fortemente a dura prova sul fronte della vivibilità.

E allora come fare tornare questa parte di città attraente per i visitatori e abitabile per i cittadini? Di questo e di Manufacta abbiamo parlato proprio con Sara (ASCOLTA L’INTERVISTA).

Il tema delle pedonalizzazione sembra essere una delle principali richieste degli artigiani che abbiamo intervistato in questo viaggio tra ripartenze e difficoltà. L’ultima pedonalizzazione risale al settembre scorso quando con una bibiclettata del sindaco Dario Nardella e dall’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti è scattata quella di  lungarni Acciaiuoli-Archibusieri e Anna Maria Luisa de’ Medici, il tratto in pratica che passava sotto al Corridoio Vasariano, di fronte agli Uffizi e di fronte a Ponte Vecchio.

“Era una vera e propria autostrada sul lungofiume più bello del mondo, usata da 2,5 milioni di veicoli ogni anno per attraversare la città. Con le nuove pedonalizzazioni facciamo una grande operazione ambientale ma anche storica e culturale”, dichiarava Nardella. E dopo quest’anno di svuotamento della città dai flussi turistici e di chiusure e restrizioni, una delle proposte che più ribadiscono i titolari di botteghe, negozi e laboratori che con fatica stanno sopravvivendo alla crisi economica derivante dalla gestione Covid, è quella di fare tornare le persone a vivere le strade, dando ai pedoni la priorità. Solo così le vetrine potranno essere nuovamente animate dagli occhi di chi, turista o fiorentino, potrebbe tornare a riappropriarsi degli spazi e ridare ossigeno all’economia delle piccole realtà che da sempre caratterizzano con la loro manualità e la loro arte il brand del made in Florence.

Dopo le pedonalizzazioni del Duomo, di via Tornabuoni, di piazzale Michelangelo e dei  lungarni Acciauoli, Archibusieri e Anna Maria Luisa De’ Medici fra le richieste c’è per esempio quella più volte sollecitata ddi via Romana.