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Asl Toscane, frodi in periodo covid. Utilizzato un ‘reagente non valido’

A seguito di diversi controlli, molti sono i casi di frode riscontrati nel periodo di massima diffusione del covid nel 2020.

Anche la Toscana rientra nel vortice: frode in pubbliche forniture, con l’aggravante che i “medicinali erano destinati a ovviare all’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del Covid”, è infatti il reato specificato dalla procura fiorentina nell’avviso di conclusione indagini notificato a Francesco Epifani e Massimo Quercioli, rispettivamente business area manager e direttore di laboratorio di Synlab, società attiva nel settore della diagnostica per esami clinici.

Nel 2020, durante il momento di massima diffusione del Covid, la società Synlab si aggiudicò un appalto da circa 10 milioni di euro con tutte le tre Asl toscane, ossia la Toscana Centro, la Toscana Sud Est e la Toscana Nord Ovest. L’accusa ritiene che per processare il test Covid sarebbe stato utilizzato il reagente Omega, certificato solo per le attività di ricerca ma non per la diagnosi. Un reagente completamente diverso da quello indicato negli accordi con la Regione Toscana e, secondo quanto ricostruito, “non validato” a rilevare la presenza del Covid e dal risultato quasi “inaffidabile”.

I test, inoltre, sarebbero stati elaborati non solo nel laboratorio “accreditato” di Calenzano, ma per il periodo tra il 2 aprile e il 14 luglio 2020, anche in quello di un’altra società del Gruppo Synlab Italia, a Castenedolo (Bologna). Ben 13.679 tamponi sarebbero stati sviluppati per un costo complessivo di 683.950 euro, infatti, secondo quanto previsto dall’accordo, il prezzo per ogni tampone era di 50 euro.

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