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Vaccini anti Covid: assistenti domiciliari chiedono tutele e diritti

ASSISTENTI DOMICILIARI

FOTO IMAGOECONOMICA

Secondo i dati raccolti da un sondaggio nazionale condotto da Yoopies fra più di 600 assistenti familiari iscritti alla piattaforma, ben l’87,5% vorrebbe che alla categoria fosse data priorità nella vaccinazione, per proteggere e tutelare le persone anziane e fragili che sono chiamati a supportare quotidianamente. Il 75% degli intervistati si farebbe vaccinare subito se fosse possibile.

Il settore dei servizi a domicilio sta crescendo rapidamente, in particolare quello dell’assistenza domiciliare. La piattaforma Yoopies ha registrato nell’ultimo anno un aumento del 23% nelle iscrizioni relative al servizio di assistenza domiciliare e badanti. La professione tuttavia, non è sufficientemente riconosciuta secondo il 60,5% degli intervistati.
La maggior parte assistenti domiciliari intervistati (87,5%) sembrano appoggiare la richiesta di Assindatcolf di includere anche le badanti nella vaccinazione prioritaria dedicata agli 1 operatori sanitari, poiché si tratta di soggetti che si occupano in casa di persone anziane, non autosufficienti e in condizioni di estrema fragilità. Pur rispettando le varie precauzioni come l’uso della mascherina, la costante igienizzazione delle mani e la sanificazione degli ambienti, gli assistenti familiari sono a stretto contatto con gli anziani, soprattutto per coloro che non sono autosufficienti e necessitano di un aiuto per svolgere le loro attività quotidiane. L’indagine Yoopies – piattaforma online per la ricerca di un lavoro o di un aiuto nell’ambito dei servizi domestici – rileva che il 75% degli assistenti familiari intervistati, si farebbe vaccinare con priorità, e questo riflette una certa preoccupazione per il lavoro che svolgono e le persone di cui si prendono cura, appartenenti alle categorie a rischio.
Un altro punto che è stato sviluppato dallo studio è il riconoscimento che si sentono attribuito gli assistenti domiciliari. Il 60,5% degli intervistati ritiene che la professione non sia sufficientemente riconosciuta. Questa generale mancanza di riconoscimento si accentua durante la crisi: coloro che sono contro all’accesso prioritario al vaccino per la categoria degli assistenti familiari, ritengono, infatti, di non poter mettere sullo stesso piano gli operatori delle RSA e gli assistenti privati che lavorano a domicilio. “Questo mestiere presenta condizioni di lavoro difficili, sia fisicamente che psicologicamente; ci aspettiamo maggiore attenzione da parte delle istituzioni, aumenti salariali, sostegni al reddito e uno status definito” dichiara un’intervistata. Tuttavia, il settore dei servizi a domicilio sta crescendo rapidamente, sempre più persone anziane desiderano invecchiare nelle loro case, dunque è evidente come l’assistenza domiciliare diventi sempre più indispensabile. La piattaforma Yoopies ha registrato nell’ultimo anno un aumento del 23% nelle iscrizioni relative al servizio di assistenza domiciliare e badanti (periodo dal 01 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020). Un dato da cui far partire la riflessione per una valorizzazione della professione.
Un altro sondaggio sulla parità di genere sul lavoro proposto da Yoopies a più di 500 utenti offre diversi spunti sulla percezione del tema sia dal punto di vista delle donne che degli uomini, evidenziando differenze e punti in comune. Il 54,9% delle donne non ritiene che la parità di genere in ambito lavorativo nella propria regione sia stata raggiunta, contro il 67,9% degli uomini che invece sostiene il contrario. Il principale ambito in cui ci sono differenze di genere nel lavoro è l’accesso a ruoli di responsabilità, secondo il 64,3% del totale degli intervistati (uomini e donne sono d’accordo su questo punto).
Le donne  con figli sembrano essere sottoposte a molta pressione nel conciliare vita privata e vita professionale, infatti  l’85,3% delle donne ha dichiarato di essersi trovata spesso in difficoltà e il 70,5% di esse ha figli. Il commento di una intervistata: “Vorrebbero che lavorassimo come se non avessimo figli e che avessimo figli come se non lavorassimo.”

 

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INTERVISTA AD ALLEGRA CERANTOLA REFERENTE YOOPIES ITALIA

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