Questa l’accusa per la quale una donna di 61 anni è stata condannata dal tribunale di Firenze a 1 anno di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici, pena sospesa.
Assumeva i suoi parenti come collaboratori scolastici e impiegati nei due istituti superiori di Firenze dove era direttore dei servizi amministrativi. Questa l’accusa per la quale una dirigente di 61 anni è stata condannata dal tribunale di Firenze a 1 anno di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici, pena sospesa. La 61enne era finita sul banco degli imputati con l’accusa di abuso d’ufficio.
In base a quanto accertato dalle indagini, coordinate dal pm Leopoldo De Gregorio, la dirigente avrebbe approfittato della sua posizione per assumere la nipote come assistente amministrativo con contratto a tempo determinato, ignorando la graduatorie predisposte. Lo stesso avrebbe fatto con la cognata e col nipote, ai quali è stata assegnata una supplenza come collaboratore scolastico, e col marito di una sua amica, assunto dalla scuola a tempo determinato come collaboratore scolastico. I fatti contestati sono avvenuti tra il 2011 e il 2013.