“Siamo tranquilli, andiamo avanti in massima trasparenza. Nessun allarmismo” dice il presidente della Regione, Eugenio Giani. Che sul caso ‘furbetti’ accusa: “si portino le prove, noi corretti”
“E’ evidente che il contesto mediatico sta portando alle disdette di prenotazione, le dosi rifiutate verranno rimesse all’interno del circuito, quindi nel momento in cui finiranno le dosi prenotate sul portale della Regione dedicato alle vaccinazioni si riapriranno le prenotazioni per usare quelle rifiutate da chi oggi non se l’è sentita” lo ha dichiarato il presidente della Giunta regionale toscana, Eugenio Giani, sulla vicenda del vaccino Astrazeneca, sospeso in diversi paesi europei per il sospetto di gravi complicanze, e, sia pur limitatamente ad un lotto specifico, anche in Italia.
“Siamo tranquilli perché le disdette non sono tantissime -continua Giani- e contemporaneamente ritengo che stiamo facendo tutto con la massima cautela”. Il presidente ricorda come la toscana è arrivata a “400 mila dosi somministrate e non abbiamo ricevuto segnalazioni di particolare gravità, anche per quanto riguarda Astrazeneca” “Addirittura -sottolinea Giani- a livello di senso comune mi dicono che questo vaccino crea qualche linea di febbre la sera, come gli altri, ma ha una grande capacità di immunizzazione. Per cui se non ci sono altri fatti noi continuiamo”
Giani assicura che viene fatto un monitoraggio costante, e che non ci sarà nessuna sospensione delle vaccinazioni con Astrazeneca. Anzi, il governatore precisa che è già avviata la somministrazione delle “nuove 40 mila dosi consegnate ieri”.
“Noi andiamo avanti negli hub previsti anche perché sul mio slogan è vaccini vaccini vaccini, presto bene: siamo tra le regioni con le migliori performance in Italia e intendiamo andare avanti, nonostante il caso Astrazeneca”
Giani è intervenuto anche sulle polemiche innescate dal servizio dlele Iene sui presunti ‘furbetti’ del vaccino, poi rilanciata in una conferenza stampa dal capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Torselli. “Noi facciamo tutto in modo trasparente. E chi dive il contrario lo dimostri” dice Giani. Che attacca: “quando si fanno affermazioni di tale gravità, devono seguire poi fatti, dimostrazioni che ancora non ci sono. io dico solo che quando stiamo facendo uno sforzo straordinario chi si dedica a trovare la polemica secondo me deve farsi anche una bella lettura nella propria coscienza hiedersi se quello che fa va nell’interesse della collettività”.
“Noi avremo sempre meno vaccinazioni per categorie e sempre più per fasce d’età: si va per anni di nascita io mi vaccinerò ad esempio quando arriverà il 1959, oggi vengono chiamate dal sistema centralizzato le persone nate tra il 1941 e il 1944, chi cerca di iscriversi e non è in questa fascia d’età viene rifiutato automaticamente, e questo è garanzia di trasparenza”.