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Attacchi Renzi e Salvini a pm, forse trattati insieme da Csm

Gli attacchi di Matteo Renzi ai magistrati di Firenze e quelli di Matteo Salvini ai giudici del tribunale dei ministri che hanno chiesto per lui l’autorizzazione a procedere, potrebbero essere trattati congiuntamente dalla Prima Commissione del Csm.

L’intervento a tutela dei magistrati della Diciotti era stato chiesto dai consiglieri di Autonomia e Indipendenza, di Area e di Unicost.

Il Csm ha chiesto poi di aprire una pratica a tutela dei magistrati di Firenze che conducono l’inchiesta sui genitori di Matteo Renzi proprio per le considerazioni espresse nei loro confronti dall’ex premier. Il Comitato di presidenza del Csm ha già trasmesso gli atti alla Prima Commissione, i consiglieri di Autonomia e Indipendenza.

Renzi ha fatto “evidenti allusioni circa la strumentalità dell’operato dei magistrati rispetto a finalità di tipo politico”, sostengono Sebastiano Ardita e Piercamillo Davigo. Riferimenti “che appaiono particolarmente gravi perché provenienti da esponente di primo piano che ha rivestito rilevanti funzioni al vertice dello Stato”.

Le dichiarazioni ” sotto accusa” sono quelle pubblicate da Renzi sul profilo facebook, dopo la notizia degli arresti domiciliari per i suoi genitori.
Renzi definì “abnorme” e fece una serie di considerazioni come “se qualcuno pensa di fermarmi, non mi conosce”, “se non avessi fatto politica, oggi i miei genitori non subirebbero questo”.
Ed osservo’ che la vicenda dei suoi genitori aveva “totalmente oscurato tutto ciò che è accaduto ieri nel mondo della politica”, riferendosi alla discussione sull’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini.
“Basta leggere i quotidiani di oggi per rendersene conto. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello”, sottolineò l’ ex premier.
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