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Auroradisera a Scandicci, gli artisti raccontano il nostro presente

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Auroradisera a Scandicci, gli artisti raccontano il nostro presente
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AURORADISERA – Ottavia Piccolo, Michele Serra, Alessandro Benvenuti, Simone Cristicchi, Daniela Morozzi, i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, Stefano Cocco Cantini, Ares Tavolazzi scandiscono l’edizione 2022 della rassegna al via martedì 1 febbraio al Teatro Aurora di Scandicci.

Intervista di Raffaele Palumbo alla Presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus Cristina Scaletti e all’Assessora alla cultura del Comune di Scandicci Claudia Sereni.

Un cartellone d’eccezione che nasce, come sempre, dalla collaborazione fra la Fondazione Toscana Spettacolo onlus e il Comune di Scandicci. In scena un programma con spettacoli che parlano del presente alternando toni leggeri e profondi, nel solco della tradizione che da sempre contraddistingue il carattere della rassegna.

Apre la rassegna – martedì 1 febbraio (ore 21:15) – Ottavia Piccolo, accompagnata dai solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, con lo spettacolo COSA NOSTRA SPIEGATA AI BAMBINI di Stefano Massini. Un’attrice, un ensemble di voci, il palcoscenico: la storia di una donna, di una città, di un anno. Cosa Nostra spiegata ai bambini è la biografia poetica di Elda Pucci, una pediatra che fu eletta sindaco di Palermo e che purtroppo commise l’errore di operare con coscienza e onestà, nel rispetto del suo ruolo istituzionale andando a mettere il dito in un sistema di interessi, saldamente intrecciati, tra Cosa Nostra e la politica stessa. Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi in scena con le parole di Stefano Massini, a dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce.

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È il giornalista e scrittore Michele Serra l’autore e il protagonista del secondo appuntamento di AURORADISERA, in programma mercoledì 16 febbraio (ore 21:15). Con L’AMACA DI DOMANI. Considerazioni in pubblico alla presenza di una mucca, Serra porta in scena la propria scrittura. Scrivere ogni giorno, per ventisette anni, la propria opinione sul giornale, è una forma di potere o una condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale degno di un caso umano? Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono condannate a parlare?

Le parole, con le loro seduzioni e le loro trappole, sono le protagoniste di questo monologo teatrale comico e sentimentale, impudico e coinvolgente nel quale Michele Serra apre allo spettatore la sua bottega di scrittura.

CHI È DI SCENA è lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Alessandro Benvenuti in programma martedì 1 marzo (ore 21:15).

Uno stravagante e chiacchierato uomo di teatro scomparso dalle scene improvvisamente e apparentemente senza un plausibile motivo da cinque anni, viene rintracciato per un caso fortuito da un giovane fan. A lui, l’uomo decide di rilasciare un’intervista per spiegare le ragioni della sua scelta e svelare così il mistero che si è creato intorno a questa. Lo invita perciò a casa sua. Testimone silente di questo loro incontro è però una giovane donna che, giacendo seminuda su una chaiselongue di spalle ai due, sembra dormire un sonno profondo. Come spesso accade nei lavori di Alessandro Benvenuti, quel che appare si scopre tutt’altro che vero e quel che è vero si svela in un intreccio giocoso e imprevedibile.

Il sipario si apre di nuovo giovedì 24 marzo (ore 21:15) per IO, JOHN COLTRANE. Quartetto per cinque elementi. Sul palco Stefano Cocco Cantini (sax), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Francesco Maccianti (piano), Piero Borri (batteria) e Daniela Morozzi (voce narrante). Un testo di Valerio Nardoni con una poesia di Fabrizio Dall’Aglio e la collaborazione alla regia di Eugenio Allegri.

Io, John Coltrane. Quartetto per cinque elementi segna l’incontro tra il Living Coltrane Quartet e l’attrice Daniela Morozzi: una sorta di partitura musicale narrativa. Il quartetto propone pezzi originali e non solo, un racconto in prima persona che attraverso passaggi ora più visionari e sognanti, ora più discorsivi e ancorati alla realtà, rievoca la musica e la vita del grande artista americano. Sul palco, Daniela Morozzi dà vita a una voce, quella di Coltrane, che si relaziona in un continuo dialogo con le vicende e i protagonisti del suo tempo, ma anche con i fantasmi e le angosce del suo vissuto. Il testo è impreziosito da un contributo del poeta Fabrizio Dall’Aglio, che, al centro dell’opera, ne riassume il senso e lo lancia verso l’apice finale, in cui Coltrane, ormai uomo maturo e musicista completo, riesce a convogliare nel suo sax la voce potente e infinita di Dio.

Chiude la rassegna, martedì 5 aprile (ore 21:15), Simone Cristicchi con PARADISO. Dalle tenebre alla luce. Simone Cristicchi, in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, affronta il poema dantesco con il suo originale, poetico punto di vista. Un’opera teatrale che, a partire dalla cantica dantesca, racconta di un viaggio interiore dall’oscurità alla luce, attraverso le voci potenti dei mistici di ogni tempo, i cui insegnamenti attraversano i secoli per arrivare con l’attualità del loro messaggio, fino a noi. Il viaggio di Dante dall’Inferno al Paradiso è un cammino iniziatico, dove la poesia diventa strumento di trasformazione da materia a puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale, che attraversa il tempo e lo vince. La tensione verso il Paradiso è metafora dell’evoluzione umana, slancio vitale verso vette più alte, spesso inaccessibili: elevazione ed evoluzione.

“Consapevoli delle criticità attuali – spiega l’assessora alla cultura del Comune di Scandicci, Claudia Sereni – siamo fermamente convinti che seguendo le regole la vita culturale possa e debba andare avanti. Abbiamo il dovere di continuare a sostenere i lavoratori della cultura e di offrire ai cittadini che lo vorranno la possibilità di vivere emozioni ed esperienze organizzate e sicure; esperienze in grado di farci sentire ancora una comunità pensante di persone che hanno fiducia nel futuro. Per questo abbiamo rinnovato con convinzione l’investimento per l’edizione 2022 di Auroradisera. Un’edizione pensata e voluta per i tanti spettatori che da sempre seguono con interesse la rassegna e che, a partire dal prossimo primo febbraio, potranno tornare a vivere nel nostro Teatro Aurora l’esperienza unica dello spettacolo dal vivo grazie ad autori, interpreti e musicisti di primo piano nel panorama nazionale”.

“Ascoltare, riflettere sul presente, scoprire, emozionarsi, sorridere, ricordare. La rassegna Auroradisera – osserva la presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Cristina Scaletti – torna quest’anno per offrire di nuovo al pubblico di Scandicci e non solo la possibilità di vivere e condividere momenti di crescita culturale grazie alla magia del teatro. In programma spettacoli che parlano della natura umana e del tempo che stiamo vivendo. Un’occasione per tornare a provare il piacere di una serata a teatro, per tornare a vivere la cultura come momento di socialità e di confronto collettivo. La Fondazione Toscana Spettacolo e il Comune di Scandicci hanno condiviso l’impegno per realizzare di nuovo una rassegna tradizionalmente amata dal pubblico per la capacità di alternare toni diversi, con una proposta artistica sempre di altissima qualità”.

“Si alternano, come da tradizione, registri e generi in questa nuova edizione di Auroradisera – sottolinea il direttore della Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Patrizia Coletta – Da Ottavia Piccolo che, con i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, porta in scena le parole di Stefano Massini, alle mai scontate riflessioni di Michele Serra; dall’imprevedibile Alessandro Benvenuti in Chi è di scena, alla musica e la vita di John Coltrane portate sul palco da Daniela Morozzi con i Living Coltrane, fino all’introspettivo Paradiso di Simone Cristicchi. Un programma di appuntamenti che consentirà allo spettatore di intraprendere un percorso di scoperta tra parola e musica, tra pensiero ed emozione, grazie a testi ed interpreti di valore assoluto”.

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