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Dom 23 Feb 2025
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ToscanaPoliticaAutonomia, Boccia: settimana prossima avvieremo negoziati con Toscana

Autonomia, Boccia: settimana prossima avvieremo negoziati con Toscana

“Dalla prossima settimana avvieremo i negoziati” per l’autonomia differenziata della Regione Toscana “sulla base della risoluzione approvata all’unanimitĂ  dal Consiglio regionale toscano” nell’ottobre 2018. Lo annuncia il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, dopo aver incontrato stamani a Firenze il presidente della Regione Enrico Rossi e la giunta.

“Era ingiustificabile – ha aggiunto – non aver fatto partire la delegazione trattante di una Regione come la Toscana che aveva giĂ  fatto i passaggi istituzionali, aveva avuto il via libera unanime del Consiglio regionale, e fra l’altro pone sul tavolo del governo una versione molto interessante dell’autonomia differenziata”. L’impianto della proposta toscana, ha spiegato Boccia, “è molto piĂą semplice di altri, punta alla semplificazione, alla sburocratizzazione dei processi, e mi piace l’impostazione di Rossi su lavoro e ambiente” mentre tocca meno le questioni fiscali. Il passaggio in Toscana, ha aggiunto il ministro, “era fondamentale per mettere a fuoco non solo le relazioni intercorse fra i precedenti governi e l’amministrazione regionale toscana, ma anche per confrontarci con Rossi”.

“Potremmo anche concludere se il Consiglio regionale si pronuncia positivamente, prima della scadenza del mio mandato”, che è nel 2020. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, nell’incontro con il ministro per gli Affari regionali. La delegazione trattante per la Regione, ha spiegato Rossi, sarĂ  guidata dall’assessore alla presidenza Vittorio Bugli. “Quando il lavoro sarĂ  concluso faremo un passaggio in Consiglio regionale, vedremo se deliberativo o di comunicazione”, ha aggiunto il governatore, ricordando che “abbiamo chiesto un’autonomia limitata, convinti che non si debbano produrre strappi nella struttura dello Stato”. Rispetto al precedente Governo, ha osservato Rossi, “c’è un cambiamento di metodo: senza mettere all’indice nessuno, fummo chiamati dal precedente Governo, ci fu un incontro a Roma dove una Regione seguiva l’altra, poi non siamo stati piĂą chiamati. Oggi ‘incasso’ la presenza del ministro e il risultato di una riapertura a livello tecnico delle trattative”.

Le richieste di autonomia presentate dalla Toscana riguardano i campi della salute, del governo del territorio, dell’ambiente, della tutela del lavoro, di istruzione e formazione, dei beni culturali, dell’accoglienza dei richiedenti asilo, delle autonomie locali, del coordinamento della finanza pubblica e dei porti. “Siamo – ha sottolineato Rossi – per chiedere una autonomia limitata e concertata con il livello centrale, ma che tenga conto che in alcune materie, come la tutela del paesaggio e dell’ambiente, la legislazione regionale toscana è piĂą avanzata di quella nazionale e che quindi su questo non si torni indietro. La nostra è una autonomia tesa a semplificare e a sburocratizzare, che valorizza la Regione nel quadro di una forte unitĂ  nazionale”.

Per quanto riguarda l’autonomia differenziata di Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna “non eravamo a buon punto, così come raccontato, ma eravamo a un punto che ritengo fosse solo un punto di partenza: non voglio piĂą sentir dire che prima erano a un buon punto” ha affermato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie in occasione dell’incontro con Enrico Rossi e la giunta. “Ho trasmesso a Zaia, Fontana e Bonaccini gli atti che ho ereditato dal Governo precedente, che raccontano la veritĂ  e non la propaganda su quello che si erano dette le amministrazioni locali e l’esecutivo”, ha spiegato Boccia, sottolineando che “gli atti li ho trasferiti alle singole Regioni e chiunque può chiedere loro accesso agli atti. Non lo farò io, perchĂ© per me è una cosa passata”.

Boccia ha aggiunto che per l’autonomia differenziata delle Regioni “la scuola regionalizzata non è oggetto di negoziato”. Sul negoziato con Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna “non c’è una tabula rasa – ha proseguito -: la narrazione era che si fosse lì lì per chiudere, ma ho trovato tanti ‘no’, che non sono arrivati dal Pd o dal M5s, ma per esempio dall’ex ministro Bussetti, che però voglio difendere. Non penso che remasse contro: se alcuni uffici delle amministrazioni centrali competenti dello Stato hanno detto ‘no'” ad alcune proposte avanzate nell’ambito del negoziato, ha sottolineato il ministro, “lo hanno fatto perchĂ© erano palesemente incostituzionali”. Adesso, ha spiegato Boccia, “recuperiamo le parti dove c’è convergenza: sono tante con l’Emilia Romagna, dove l’impatto fiscale è piĂą ridotto, tante col Veneto, e abbiamo fatto passi avanti in questi primi giorni con Zaia, e ce ne potrebbero essere con la Lombardia se cambiasse posizione sulla scuola”.

Infine il ministro ha colto l’occasione per ribadire che “la legge quadro sull’autonomia differenziata conto di sottoporla entro l’anno all’attenzione dei presidenti delle Regioni e al Parlamento, perchĂ© tutto quello che faremo deve essere votato dal Parlamento, mentre prima sembrava che il passaggio parlamentare fosse un fastidio”. Tale legge prevederĂ , ha evidenziato, “un raccordo tra l’articolo 116 della Costituzione con gli articoli 119, 118 e 117, e questa parte non può non far riferimento all’articolo 3: l’obiettivo di questo insieme di norme è quello di non lasciare indietro nessuno, non solo Nord e Sud, ma anche Nord e Nord e Sud e SuD.

Il servizio di Chiara Brilli.