Ven 22 Nov 2024
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Autonomia differenziata, Rossi: “Pensare a una concertazione collettiva”

“Sarebbe utile aprire una discussione tra Governo e Regioni sul processo legislativo e trovare il modo di concedere un pezzo di autonomia differenziata attraverso una concertazione collettiva”, ha affermato il presidente della Regione Enrico Rossi a margine dell’incontro che si è svolto questa mattina a Roma tra il ministro per gli Affari regionali e le autonomie e i presidenti delle Regioni e delle Province autonome. “Apprezzo molto il nuovo approccio del ministro Boccia sull’autonomia differenziata”, ha aggiunto.

“La concertazione collettiva – sottolinea Rossi – che riconosca una modalità di formazione del processo legislativo meno conflittuale e meno lasciata in balia dei cambiamenti politici”. Secondo il presidente della Regione questa modalità permetterebbe alle Regioni di risolvere molte problematiche evitando conflitti con l’Esecutivo, ricorsi alla Corte costituzionale e contribuendo a ridurre le situazioni difficili. “Inoltre – continua -, anche sugli aspetti di esclusiva competenza dello Stato, il confronto tra le Regioni e il Ministero potrebbe consentire aspetti di decentramento amministrativo che possono vedere le Regioni come enti di coordinamento”.
Per Rossi, “insieme ai Lep e alla definizione delle risorse sarebbe importante avere la forza di fissare degli obiettivi concertati annualmente tra lo Stato e le Regioni. Un po’ come già avviene nel campo della Sanità. E su questi obiettivi misurare la capacità delle singole Regioni di tenere il punto, di raggiungere i traguardi, scatenando anche una sorta di competizione virtuosa e corretta tra le diverse Regioni”. “Infine, sarebbe necessario sviluppare anche una sorta di benchmarking. In Toscana avremmo bisogno di sapere cosa fa un’altra Regione sullo stesso tema”, conclude Rossi.
Presente all’incontro anche l’assessore toscano alla presidenza Vittorio Bugli che ha sottolineato: “Bisogna fare le cose di facile attuazione e che non modificano la Costituzione, altrimenti ci vuole troppo tempo. C’è già uno strumento che è una Commissione bicamerale che doveva essere aperta e attivata anche alla presenza delle Regioni e che potrebbe diventare il luogo nel quale la Conferenza delle Regioni entra un po’ dentro lo Stato”, ha dichiarato l’assessore.

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