Anche la Regione Toscana ricorre alla Corte costituzionale contro il Governo per la dichiarazione di illegittimitĂ costituzionale della legge n.86 del 2024, concernente le disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario.
Lo rende noto la stessa Regione spiegando che “a presentare il ricorso sarĂ il presidente Eugenio Giani in una conferenza stampa che si terrĂ ” oggi a Firenze. Il 16 luglio scorso il Consiglio regionale della Toscana, terza Regione a farlo dopo Campania ed Emilia Romagna, aveva invece approvato la proposta per richiedere un referendum, ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione e a norma della legge n. 352/1970, per abrogare la legge sull’autonomia differenziata del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli.
Dopo un lungo dibattito, aveva approvato a maggioranza (23 favorevoli 13 contrari, nessun astenuto) le due proposte di deliberazione, sottoscritte da Pd, Italia Viva e M5s, per chiedere l’abrogazione totale o parziale. Fin da subito Giani aveva manifestato contrarietĂ alla nuova legge sull’autonomia differenziata, ritenendolo un testo “veramente sbagliato”:
“Amplifica le diversitĂ , i divari che ci sono tra le Regioni”. Per il presidente dela giunta regionale toscana “non aiuta l’individuazione delle specificitĂ e delle vocazioni dei territori, ma cristallizzerĂ e amplificherĂ le diseguaglianze tra le Regioni, tra le aree piĂą forti e quelle piĂą deboli del Paese. E non è soltanto una minaccia concreta all’unitĂ nazionale, ma un macigno sulla strada del regionalismo equo e solidale voluto dai padri costituenti, a partire da Piero Calamandrei”.