Firenze, è stato condannato con rito abbreviato a 8 mesi, con i benefici della condizionale, l’avvocato fiorentino accusato di aver prosciugato il conto di un suo cliente, un badante cingalese che aveva ereditato circa 2 milioni di euro dopo la morte del suo assistito.
Per il giudice non fu furto ma appropriazione indebita, e solo in uno dei due casi contestati a Stefano Bertini, difeso dall’avvocato Mario Taddeucci Sassolini.
Assolta, invece, ‘perchè il fatto non sussiste’, la funzionaria di Banca Intesa che, secondo l’accusa avrebbe agito in concorso con Bertini.
La donna era difesa dall’avvocato Nino D’Avirro, l’accusa, sostenuta in aula dal pm Christine Von Borries, aveva chiesto per Bertini 4 anni di reclusione e il pagamento di 1.000 euro di multa, e 1 anno e 4 mesi per la donna.
L’avvocato di parte civile Paolo Florio che assiste il badante ha annunciato che ricorrerà in appello.
Il prossimo 17 luglio è invece in programma l’udienza del processo con rito ordinario, e sentenza, nel quale è imputato un funzionario di Banca Mps, anche lui accusato di aver favorito Bertini.