Firenze, la procura della Repubblica ha iscritto nel registro degli indagati due bagnini della piscina ‘Costoli’, dove il 15 giugno scorso morì in acqua un ragazzo di 17 anni, mentre nuotava.
L’ipotesi sarebbe quella di omicidio colposo ed il pubblico ministero, Christine von Borries, vuol verificare se i soccorsi dati al ragazzo dai due bagnini furono tempestivi, corretti e coerenti con la situazione di emergenza che era in atto.
Secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, gli indagati sono stati interrogati tre giorni fa. Dagli accertamenti risulta che il ragazzo sapeva nuotare e non aveva problemi di salute, condizioni che sono state confermate anche dall’autopsia.
Ricordiamo che, quando il ragazzo si sentì male in acqua, furono proprio i bagnini ad intervenire andando a recuperarlo sul fondo della piscina e portandolo sul bordo per i primi soccorsi, all’arrivo dell’ambulanza poi, il 17enne era stato stabilizzato e portato in codice rosso al pronto soccorso, dove però sanitari non riuscivano nell’intento di salvargli la vita.
Ma il pubblico ministero vuole ora ricostruire le modalità e i tempi del soccorso dato al ragazzo, i primi interventi ricevuti anche riguardo alle manovre rianimatorie praticate.
Inoltre, le indagini coinvolgono il rispetto dei protocolli di sicurezza e sono stati pure acquisiti gli atti sull’appalto triennale vinto da una società sportiva per gestire le attività di balneazione estiva.