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Ballottaggio Pisa: vigilia di tensione, città blindata

Tensione sul voto per il ballottaggio delle amministrative a Pisa. I due schieramenti, centrosinistra e centrodestra, sostanzialmente divisi da un ridotto scarto di voti, si sfidano senza esclusione di colpi e i toni si alzano, a destra come a sinistra. Da una parte si agita lo spettro del rischio di “islamizzazione” della città in caso di vittoria del Pd e dei suoi alleati, favorevoli alla costruzione di una nuova moschea, dall’altra si invoca la “reazione democratica per sbarrare la strada alla destra estremista e leghista”.

Stanotte sono comparse scritte e striscioni contro la sua presenza in città che sono stati rimosse e cancellate dalle forze di polizia. Ieri in città, e soprattutto sui social network, la notizia è riportata stamani dalla stampa locale, girava un volantino anti islamico realizzato dal comitato “no moschea”, il cui presidente è candidato della Lega, con il quale si invitava a votare il candidato del centrodestra, Michele Conti, iniziativa dalla quale ha preso immediatamente le distanze lo stesso Conti.

Immediata la replica del candidato di centrosinistra, Andrea Serfogli, che nel comizio in piazza di ieri sera con Gentiloni e Veltroni, ha scelto per respingere le accuse uno slogan impiegato negli ultimi mesi dalla sinistra antagonista: “Pisa non si lega” urlandolo davanti a centinaia di sostenitori.

La tensione è destinata a salire oggi con l’arrivo in città del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che parteciperà prima alla cena sul Ponte di Mezzo (organizzata da Confcommercio e disertata dalle istituzioni, Regione in testa, proprio per la presenza del ministro), e poi chiuderà la campagna elettorale con un comizio in una piazza del centro. La città stasera sarà blindata per il timore di disordini.

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