Proseguono senza sosta le ricerche della bambina scomparsa a Firenze nella giornata di ieri, sabato. Cataleya Alvarez, questo il nome, si sarebbe allontanata volontariamente da casa dopo la lite con un cuginetto, stando almeno al racconto dello zio che l’aveva in custodia.
La bambina scomparsa avrebbe fatto perdere le sue tracce dalla casa della madre in zona Novoli, uno stabile occupato da tempo, intorno alle 13 di ieri. Secondo le prime ricostruzioni, la bambina si sarebbe trovata in custodia allo zio, che vive al piano superiore dell’abitazione della madre. L’uomo, racconta la madre stessa, avrebbe visto la bambina bisticciare con il cuginetto e subito dopo scendere al piano di sotto. Una situazione che sembrava quindi sotto controllo, ma quando la madre, rincasando dal lavoro dieci minuti dopo, non ha trovato la bambina ha da subito capito la gravità della situazione.
Le prime ricerche preliminari fatte nella zona limitrofa all’abitazione stessa hanno dato esito negativo: la bambina scomparsa non si trova, nessun residente vicino l’ha notata per la strada. I genitori hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri, mentre sui social corre all’impazzata un volantino con un numero di cellulare e un appello a contattare i genitori.
Un volantino simile è stato affisso anche in varie zone della città : Kata, al momento della scomparsa, indossava una maglietta bianca e dei pantaloni viola. Nel frattempo, la comunità peruviana di Firenze ha invece organizzato dei gruppi di ricerca: una cinquantina di connazionali si sono ritrovati in piazza Dallapiccola, spartendosi le zone da setacciare. Dopo alcuni momenti di apprensione e lacrime, era arrivata anche una segnalazione di avvistamento nella zona di via Pistoiese intorno a mezzanotte. La madre, i carabinieri e l’intera comunità che era accorsa in piazza Dallapiccola si sono dunque diretta sul luogo, ma la notizia si è rivelata un falso allarme. Le ricerche proseguono, ma la preoccupazione per la bambina scomparsa aumenta.
Intanto stamani è ripresa l’ispezione di vigili del fuoco e carabinieri in tutto l’ex hotel occupato. I pompieri hanno attivato un team con l’autoscala per procedere anche sul tetto dell’edificio, alto fino a tre piani. Secondo quanto appreso sono stati anche aperti locali che erano sbarrati. All’esterno, dalla strada, si sentono i rumori dei martelletti con cui evidentemente si effettuano microdemolizioni per entrare in alcune stanze. Sul tetto è stato aperto anche un grande impianto di condizionamento dell’aria. Dall’alto si accede a locali non altrimenti accessibili. Ricerche della bambina scomparsa anche nei seminterrati, che i residenti raccontano essere noti, al tempo dell’albergo, per la loro ramificazione. Il palazzo risulta occupato da famiglie peruviani e dell’Est Europa. Secondo una donna romena ci vivono numerosi bambini oltre agli adulti.