La difesa di uno dei 25 imputati ha rinunciato alla sua convocazione come teste del padre della capogruppo di Italia Viva, Pierluigi Boschi
Pierluigi Boschi non era e non sarà in aula ad Arezzo per il processo per la bancarotta di Banca Etruria di cui è stato uno dei vice presidenti: la difesa di uno dei 25 imputati ha rinunciato alla sua convocazione come teste.
Il padre della capogruppo di Italia Viva alla Camera Maria Elena Boschi era stato convocato all’udienza che si sta svolgendo oggi, al palazzo della provincia di Arezzo (che ha offerto i proprio spazi per esigenze legate al Covid), tra i 25 imputati ex componenti dei cda e dirigenti.
A citare Boschi era stata la difesa di Alberto Bonaiti, ex consigliere d’amministrazione dell’istituto di credito, rappresentato dall’avvocato Stefano Pellizzari. Ma tramite il proprio avvocato Gildo Ursini, Boschi aveva anticipato la volontà di avvalersi della facoltà di non rispondere in quanto imputato nel filone consulenze d’oro del procedimento Banca Etruria. All’udienza odierna per la bancarotta il presidente del tribunale Gianni Fruganti ha invece disposto la convocazione coatta di Anna Nocentini Lapini, attuale presidente di Confcommercio Toscana ed ex membro del cda Etruria che, chiamata in causa come testimone dalle difese, ha prodotto un certificato per motivare l’assenza per motivi di lavoro.
Sono chiamati a rispondere per presunte consulenze disposte dal dicembre 2013 in materia di “assistenza legale nel contesto del progetto di aggregazione e integrazione della banca in un gruppo bancario di elevato standing”. In totale furono spesi circa 4,5 milioni di euro.
Il giudice ha ritenuto la motivazione non soddisfacente disponendo la convocazione coatta con i carabinieri per domani alle 9.30.