Dom 22 Dic 2024
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ToscanaCronacaBancarotta Etruria, una condanna e 23 assoluzioni

Bancarotta Etruria, una condanna e 23 assoluzioni

Arezzo, è stata emessa la sentenza dal tribunale di Arezzo per la bancarotta di Banca Etruria, ed il giudice ha stabilito una condanna a sei anni, e 23 assoluzioni per i 24 imputati al processo.

Al processo per bancarotta, la condanna è stata inflitta al finanziere Alberto Rigotti, ex consigliere della banca, mentre tra gli assolti figurano l’ex presidente dell’ultimo cda della banca Lorenzo Rosi. Nel gennaio del 2019 erano già stati condannati con rito abbreviato altri quattro imputati tra cui l’ex presidente Giuseppe Fornasari e l’ex direttore generale Luca Bronchi.

I pm Lulia Maggiore e Angela Masiello, per il crac della banca aretina, avevano chiesto condanne da 1 anno a 6 anni e mezzo per i 24 imputati, uno dei quali deceduto la scorsa estate, accusati di bancarotta semplice o fraudolenta a seconda delle rispettive posizioni processuali.

Tra gli indagati dirigenti e consiglieri dell’istituto di credito aretino. Nel gennaio 2019 il gup, sempre per il crac della banca, aveva condannato con rito abbreviato, a 5 anni l’ex presidente Giuseppe Fornasari e l’ex direttore generale Luca Bronchi, a due anni e 6 mesi l’ex vicepresidente Alfredo Berni e un anno e 6 mesi l’ex consigliere Rossano Soldini.

“Ci sono persone che sono andate in dialisi, che hanno avuto infarti e ora si ritrovano con questa sentenza. Lo Stato resta latitante le persone continuano a soffrire. Valuteremo per l’appello”. Così l’avvocato Riziero Angeletti, legale di parte civile per un comitato di azionisti, commenta la sentenza del tribunale di Arezzo per il crac di Banca Etruria che ha mandato assolti tutti gli imputati tranne uno.

“Il tribunale ha smontato le accuse a carico di ex consiglieri e dirigenti dimostrando che la crisi di Banca Etruria è dipesa da altre cause esterne al loro ruolo. Le difese sono molto soddisfatte”. Lo ha detto l’avvocato Antonino Giunta, difensore dell’ex presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi, assolto oggi dal tribunale al processo per il crac dell’istituto di credito aretino. L’avvocato Gian Franco Ricci Albergotti, legale di un altro ex imputato oggi assolto, Piero Burzi, ha dichiarato: “Questa sentenza dimostra che dirigenti e consiglieri non erano coinvolti così come si è voluto far pensare”.

“Le sentenze si rispettano. Per alcuni capi di imputazione il mio assistito è stato assolto. Ora vedremo con attenzione come è maturata la condanna è valuteremo per l’appello. Saranno fondamentali le motivazioni”. Così l’avvocato Daniela Rossi, legale dell’imprenditore ed ex consigliere di Banca Etruria Alberto Rigotti, unico condannato oggi, a sei anni di reclusione, per il processo per il crac dell’istituto di credito aretino.

In Banca Etruria sono stati bruciati i risparmi di 35mila toscani, polverizzati 300 milioni di euro di obbligazioni e azioni, ma per questi giudici non c’è stato reato”. Così in una nota Letizia Giorgianni dell’associazione Vittime del Salvabanche, commentando la sentenza emessa oggi dal tribunale di Arezzo per Banca Etruria, “Crac di Banca Etruria: una condanna e 23 assoluzioni. Tutti assolti gli imputati accusati dalla Procura di Arezzo di bancarotta fraudolenta e bancarotta semplice – si legge sempre nella nota. Dal finanziamento allo Yacht Etruria, che ancora arrugginisce nel porto di Civitavecchia, al prestito Sacci (la più grossa delle sofferenze della fu Bpel) e alla San Carlo Borromeo, il resort del guru Armando Verdiglione, in questo immenso buco economico evidentemente secondo il collegio presieduto dal giudice Giovanni Fruganti e composto dai giudici Ada Grignani e Claudio Lara non c’è stato reato. Tutti assolti, tranne che il capro espiatorio”.