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🎧 “Basta attacchi alla legge 194”: oltre 100 firme contro dichiarazioni Prof. Rocchi

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🎧 "Basta attacchi alla legge 194": oltre 100 firme contro dichiarazioni Prof. Rocchi
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“Dovrebbe chiedere scusa a tutte le donne dopo le sciocchezze che ha detto”: indignazione dopo la pubblicazione del rapporto commissionato dagli antiabortisti di Pro vita e famiglia sulla legge 194

Polemica sulla legge 194 dopo che il docente associato di Economia all’Università di Firenze, Benedetto Rocchi ha presentato un rapporto commissionato dagli antiabortisti di Pro vita e famiglia sui costi della sua applicazione: “L’aborto mette a rischio la salute delle donne, la legge 194 non previene l’aborto clandestino: perché continuare a finanziare il diritto d’aborto con i soldi dei contribuenti?”

Immediata la replica di decine di esponenti della sanità e della cultura che hanno sottoscritto un documento firmato dalle Donne Democratiche di Firenze Metropolitano.

Tra loro la dottoressa Valeria Dubini, presidente AGITE (Associazione Ginecologi Territoriale): “Visto che il covid ci ha fatto capire che la spesa sanitaria è importante ha pensato bene di attaccare la salute delle donne dicendo che avremmo potuto risparmiare non eseguendo le interruzioni volontarie di gravidanza. Questo ci sembra, anche per un economista, abbastanza inadeguato. Intanto bisogna dire che dall’introduzione della legge c’è stata una riduzione delle interruzioni di gravidanza del 66,5 percento”, spiega Dubini.

Le adesioni al documento di denuncia hanno raccolto oltre un centinaio di firme di persone che lavorano in ambito sanitario, politico e sociale. Repliche anche dall’assessora toscana per le pari opportunità Alessandra Nardini e dal movimento femminista Non Una di Meno Firenze.

“La cosa grave è stata quella di confondere ideologia con contenuti e attaccare ancora una volta la salute delle donne. Il prof. Rocchi dovrebbe sapere che nei paesi dove non esiste una legge per l’interruzione di gravidanza l’aborto insicuro rappresenta una delle principali cause di morte materna”, conclude Dubini.