Ven 22 Nov 2024
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ToscanaIstruzioneBasta classi pollaio: mobilitazione nazionale per chiedere fondi per la scuola pubblica

Basta classi pollaio: mobilitazione nazionale per chiedere fondi per la scuola pubblica

Priorità alla scuola organizza mobilitazioni in 24 città per chiedere fondi del recovery fund per la scuola pubblica, lo slogan: basta classi pollaio

Il 25 gennaio Priorità alla Scuola, insieme ai COBAS Scuola, organizza presidi, manifestazioni e assemblee pubbliche in 24 città italiane davanti agli Uffici scolastici regionali e provinciali, e a Roma davanti al MIUR, per chiedere un adeguato finanziamento della scuola pubblica tramite il Recovery Fund affinché gli slogan sulla Next Generation non siano solo retorica politica. Aderiscono alla mobilitazione anche FLC-CGIL, UIL, CNPS, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo.

Le mobilitazioni si svolgono a Firenze, Milano, Roma, Bologna, Genova, Napoli, Cremona, Prato, Bari, Massa Carrara, Salerno, Modena, Reggio Emilia, La Spezia, Pisa, Trieste, Mantova, Catania, Siracusa, Ancona, Vicenza, Padova, Venezia, Parma. Lo slogan è basta classi pollaio.

priorità alla scuola
Foto Controradio

Il 25 gennaio è il giorno in cui chiudono le iscrizioni alle scuole per l’anno scolastico 2021-22. Questa data rappresenta l’occasione giusta per porre fine alle cosiddette “classi pollaio”, la riduzione del numero di alunni per classe è una condizione prioritaria per garantire una scuola di qualità per tutti, insieme all’incremento degli spazi scolastici e dell’organico di docenti e personale ATA.

“La pandemia ha insegnato che le classi non devono essere sovraffollate e che le scuole necessitano di maggiori spazi e diffusi nel territorio anziché di enormi plessi che attirano un bacino di utenza troppo ampio”, si legge nel comunicato stampa di Priorità alla Scuola, “È necessaria una completa inversione di tendenza rispetto agli ultimi decenni: come per la sanità pubblica, la pandemia ha avuto l’effetto di certificare la dissennatezza dello smantellamento di tutti i servizi pubblici, che si traduce in riduzione di diritti fondamentali di cittadinanza”.

Si chiede la revisione immediata dei criteri per la formazione delle nuove classi, fissando a venti il tetto massimo di studenti per classe e investimenti dedicati alla riduzione significativa del numero di alunni per classe con il conseguente ampliamento dell’organico docenti e ATA e la tempestiva stabilizzazione degli insegnanti precari.

 

Inoltre, si chiede:

– il potenziamento del trasporto locale dedicato agli studenti;

– screening costanti in tutte le scuole superiori sul modello della Regione Toscana;

– un accesso rapido ai tamponi per tutta la popolazione scolastica e un tracciamento efficace all’interno delle scuole;

– l’inserimento del personale scolastico ad alto rischio come prioritario nella fase 1 dell’agenda vaccinale;

– l’investimento finanziario di fondi del Recovery Fund e della legge di Bilancio per una riduzione significativa del numero di alunni per classe e per il conseguente ampliamento dell’organico docenti e ATA, con una tempestiva stabilizzazione dei precari;

– l’investimento finanziario di fondi del Recovery Fund e della legge di Bilancio per l’edilizia scolastica;

– il ripristino delle infermerie in tutte le scuole.

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