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Bekaert Figline (FI): Fiom-Cgil vola a Bruxelles per incontrare referente

Bekaert

Il segretario generale Daniele Calosi, ed il funzionario Iuri Campofiloni della Fiom-Cgil di Firenze hanno incontrato un referente della categoria metalmeccanica della Fédération Générale du Travail de Belgique, l’organizzazione presente con suoi iscritti in Bekaert.

“per favorire un’azione comune del sindacato rispetto alle scelte del gruppo in Europa”. “Ad oggi registriamo l’assenza di una strategia industriale chiara per il futuro dello stabilimento di Figline – lamenta Calosi – per questo, con l’obiettivo di tutelare l’occupazione, vorremmo chiedere supporto alla Commissione europea e scongiurare scelte che potrebbero depotenziare la presenza in Italia di Bekaert”.
Calosi e Campofiloni si confronteranno domani con il deputato al Parlamento europeo Massimo Paolucci per monitorare, attraverso la Commissione europea il rispetto di quanto autorizzato nel 2014, quando l’acquisizione del business del cavo in acciaio di Pirelli da parte di Bekaert fu dichiarata “compatibile con il mercato e utile a creare sinergie positive per entrambi i soggetti”.

il capogruppo Mdp in Consiglio regionale Serena Spinelli ha affermato:

“Lo scorso anno Bekaert ha sottoscritto un accordo per lo sviluppo dello stabilimento; dove si prevedono nuove assunzioni interinali, 910 mila euro di investimenti nel piano industriale del 2017 e un minimo di 950 mila per il 2018, oltre a due milioni da destinare a nuove progettualità come ricerca e sviluppo, puntando all’elaborazione di nuovi modelli di produzione. A fronte di ciò stride la decisione della proprietà di non rinnovare il contratto dei 23 interinali”.

Quella di Bekaert è “una decisione che potrebbe avere ripercussioni sulla capacità produttiva”,aggiunge Spinelli, “e che si aggiunge all’assenza di chiarezza riguardo alla perdita economica del bilancio 2017. Quella della ex-Pirelli di Figline Valdarno è solo una delle tante vertenze aperte nel nostro territorio in cui a pagare il prezzo più alto sono ancora una volta i lavoratori meno tutelati”.
Per Spinelli, “è necessario conoscere le intenzioni delle proprietà e allo stesso tempo far rispettare gli impegni presi. Serve lavoro stabile e di qualità per far sì che le responsabilità sottoscritte non si risolvano in decisioni del tutto arbitrarie come quelle a cui stiamo assistendo nel cosa dello stabilimento valdarnese”.
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